La contabilizzazione come gia' postato non la abbiamo ancora installata.
E se ho ben capito non avremo ripartitori perche' l'impianto e' a colonne e non ad anelli.
Non so neppure se avremo il contabilizzatore all'uscita della caldaia.
Comunque sara' mia cura richiedere al tecnico incaricato della progettazione la "regoletta di conversione" da utilizzare per il riporto dell'unita' letta su ogni contabilizzatore di ogni calorifero ad unita' espressa in bolletta.
Devo correggerti.
1) Se l'impianto è a colonne, generalmente la soluzione è proprio con i ripartitori.
2) Se non salta fuori un obbligo, non credo necessario il contacalorie generale: darebbe comunque una informazione non essenziale per la ripartizione.
3) Più che la regoletta (ho cercato prima di banalizzare la spiegazione) ti consiglierei di far mettere a capitolato , la consegna della "progettazione", cioè la completa parametrizzazione dei caloriferi condominiali, stanza per stanza, alloggio per alloggio, effettuata preliminarmente in fase di progettazione /installazione/avviamento (è come chiedere i criteri della formazione delle tabelle millesimali, da conservare come documentazione condominiale)
4) Aggiungerei anche di chiedere il preventivo per il SW di lettura remota dei ripartitori wireless (per l'HW solitamente basta un normale notebook), e per il calcolo della contabilizzazione in funzione della parametrizzazione al punto 3. Sarà il PC a fare li "calcoletti". La spesa è dell'ordine dei 300€: tieni presente che le ditte che si incaricassero di fare le rilevazioni tendevano in passato a richiedere circa 4€ a radiatore/anno.
5) Gli attuali ripartitori in commercio dovrebbero già essere tenuti a mostrare sul display, non il valore diretto letto, ma l'equivalente parametrizzato sull'elemento: hanno cioè una capacità locale di calcolo programmata in fase di impostazione della parametrizzazione.
6) Il numero così risultante non sarà espresso in euro, o kWh, ma imparerai anno dopo anno che se la lettura passa da 1000 a 2000 il costo sarà doppio. Sarà cioè proporzionale.
Il vero guaio non sta però solo nel gestire bene i propri termosifoni.
In una casa datata (anni 60-70) se disgraziatamente il tuo vicino di fianco, o sopra, fosse sfitto e quindi da domani nmon più riscaldato, tu riscontrerai improvvisanente che i tuoi consumi lievitano: perchè scalderai involantariamente anche l'appartamento confinante più freddo.
Questo genere di consumi involontari.... non è però contemplato dalla UNI10200, non per inadeguatezza della norma.
E' il Dlgs che non prevede un correttivo o un rimedio preliminare per evitare ciò.