In casi del genere la banca mutuante scarsamente si muove, specie quando l'immobile è di scarso valore commerciale. Aspetta che a farlo sia qualche altro creditore che se ne accolla i costi, per poi insinuarsi nella procedura e beccarsi tutto il grisby in forza del privilegio dato dalla ipoteca di primo grado. Questa è la prassi. Tuttavia mi chiedo perché l'amministratore del condominio non s'attiva nel dar corso al decreto ingiuntivo (oltretutto ne ha l'obbligo per legge, salvo esonero assembleare) e al pignoramento della casa? Non servirà a recuperare il credito maturato, peraltro ancora modesto (quindi con limitati costi di procedura), ma varrà almeno a togliersi dai testicoli l'insolvente seriale; evitando così l'incremento sine die del credito condominiale, la presenza del cane cacatore e rompi balle, e altre simili piacevolezze.