Nel caso dei bonus "standard" e non "super" non vige la regola dei SAL.
Per cui, non appena sostieni la spesa (=paghi la fattura), il credito si ritiene "maturato" ed è quindi cedibile (almeno in teoria, e di seguito si capirà il perché).
Discorso analogo per lo sconto in fattura.
In questo caso il fornitore non deve attendere che gli si ceda il credito, ma si fa carico in anticipo di una sorta di mancato incasso, che poi recupererà nel suo cassetto fiscale a seguito dell'invio delle comunicazioni telematiche all'Agenzia delle Entrate da parte dei clienti.
L'unica cosa cui fare attenzione per cedere/recuperare il credito in tempi più rapidi sono le tempistiche dei lavori e dei pagamenti.
Infatti l'invio delle comunicazioni Agenzia delle Entrate non è consentito tutto l'anno, ma è a sportello (di solito tra il 15 ottobre e il 16 marzo dell'anno successivo).
Per cui, anche se si è pagata una fattura a fine aprile 2021, fino ad ottobre dello stesso anno non se ne può comunicare ufficialmente la cessione/sconto in fattura.
E qui entrano in gioco le condizioni che i cessionari (nella maggior parte dei casi le banche) inseriscono nei loro contratti di cessione.
Di solito erogano il corrispettivo per la cessione nel momento in cui arriva relativa comunicazione del cedente nel loro cassetto fiscale.
Ma potrebbero anche decidere di assumersi il rischio e rifondere il cedente prima di questo momento.
E qui si potrebbe pensare "Ma che c'entra la cessione verso le banche se io chiedo lo sconto in fattura al fornitore?"
C'entra, perchè è molto raro che il fornitore (soprattutto se è una piccola impresa), gestisca direttamente in compensazione il credito ottenuto tramite l'applicazione dello sconto in fattura al cliente.
È molto più facile che lo ceda a sua volta ad una banca.
Perciò, se la banca pone il vincolo della ricezione del credito sul suo cassetto fiscale, il fornitore che esegue i lavori molto prima dell'apertura dello sportello Agenzia delle Entrate si troverà a dover gestire un mancato incasso per un tempo più lungo, con tutti i problemi del caso.
Potrebbe tamponare il problema se la banca gli aprisse una linea di credito a tassi convenienti per gestire questo periodo di limbo.
Oppure, se la banca non fosse disponibile, portando per le lunghe i lavori con tutti i problemi che ne conseguono per il cliente finale.
Ho ritenuto di dover riportare queste informazioni perchè sono la reale fotografia di quello che sto vedendo accadere ai clienti (privati e imprese) che seguo.
Purtroppo il fattore "sportello Agenzia delle Entrate" è una brutta bestia e, purtroppo, sui canali di settore non si parla troppo dei risvolti che genera.
Morale della favola: bisogna stare molto attenti ai contratti che si firmano con le imprese in caso di sconto in fattura e, nel caso dei fornitori, a quelli che si firmano con le banche.
Concordo con chi ha già risposto che bisogna farsi seguire in tutte le procedure da chi ha competenze sia in ambito tecnico che economico-fiscale.
E, ahimè, spesso l'amministrazione di un'impresa edile o di un serramentista non le ha.