la mia non era una difesa d'ufficio delle banche ma una spiegazione tecnica dell'accaduto.
Per fare un prezzo le banche , come qualsiasi industria ( ma decenni dopo l'indusria)
, devono conoscere quanto gli costa prestare il denaro.
Prima della deregulation le banche operavano in regime di monopolio come cinghia di trasmissione del governo e la monitorizzazione della Banca d'Italia.
Non c'era bisogno di cartelli. Con la "deregulation" sono state obbligate a fare i conti
scoprendo che stavano peggio di quello che si pensava.
Come ho detto negli interventi precedenti le banche si sono gettate sulle operazioni che producevano commissioni. Quando hanno " scoperto " i derivati nati per proteggersi dai rischi i massimi dirigenti bancari molti dei quali di nomina politica si sono buttati a capofitto anzi hann costretto i propri sottoposti a entrare in quel mercato senza preparazione salvo alcuni, come il sottocritto in quanto operavo a New York.
Dico di più.Quando , per ragioni di limiiti operativi dovevo passare dalla Direzione Centrale capivo benissimo che il mio interlocutore annuiva senza capire.
Una situazione del genere ha generato due reazioni.
La mia che insistendo sulla contabilizzazione obbligava centro e periferia a comprenderne i rischi
La seconda, quella di furbetti che facevano soldi apparenti che depauperavno gli altri settori della banca e che terminavano in perdite, ma nel fratttempo gli "smart guy" si erano fatti un a fama ed erano passati alla concorrenza con maggior stipendio e bonus