Certamente, c'è una bella differenza tra il dover pagare nell'immediato solo il 10% (più eventuali lavori non compresi) e il totale.Ma se parliamo di "liquidità", con la prima è il condominio a doverla mettere a disposizione: con lo sconto, in assenza di incidenti di percorso, il condominio si adopera per coprire solo il 10-20% costituito da ciò che rimane fuori dal bonus e dallo sconto. Sulle grosse cifre che di solito sono in gioco, la differenza è sostanziale.
Infatti sono del parere che lo "sconto in fattura" sia un'ottima opportunità poiché permette di affrontare interventi anche nei contesti dove ci siano condòmini in difficoltà economica oppure con situazioni che non permettano la detrazione dalla dichiarazione dei redditi. Lavori ovviamente che siano necessari, non solo per "approfittare" dei vari "bonus".
Più complessa la cessione del credito, che è ancora molto difficile per i Condomini; nonostante sia senz'altro possibile, è una strada tutta in salita, lunga e con risultato incerto, ancor di più dove sarebbe necessario iniziare con un "prestito ponte" in modo da agevolare i condòmini (che in questo modo non dovrebbero anticipare gli importi).
Per tutto il resto, posso solo dirti che mi dispiace. So che la categoria degli amministratori, in genere, non è vista di buon occhio e credo che la colpa sia principalmente la mancanza di trasparenza e di chiarezza.
Il motivo di questa mancanza è sicuramente personale: alcuni lo fanno per avidità (come succede in tutte le professioni, soprattutto in quelle dove si gestiscono "soldi"), ma forse la maggioranza è in buona fede, semplicemente non ha il tempo necessario ad approfondire lo studio, la preparazione e l'aggiornamento in modo da dare risposte complete e precise. Sarebbe un dovere? Certo, però vorrebbe dire contenere talmente tanto il numero di Condomini da non ricavarne una sufficiente sussistenza; o, in alternativa, sarebbe necessario moltiplicare le ore del giorno.