Il compenso a vacazione è la base minima per formare la parcella. Mi spiego se un cliente viene da me, mi porta tutti i documenti necessari e mi illustra il suo problema, io scrivo una relazione, completa di computo estimativo dei lavori da eseguire, e ci impiego 4 ore, se usassi il compenso previsto a vacazione dovrei chiedere 65 €/h x 4h = 260,00 + 4% (Cassa pensionistica)= 270,40 + 22% (IVA) = 329,89 arrotondato per eccesso a 330,00 €.
Ora se la relazione si riferisce all'esecuzione di lavori per un importo di 13.000 € + IVA mi sembra ovvio agganciare l'entità del mio compenso all'importo dei lavori. Pertanto chiedendo una percentuale, che a me pare equa e comune con i miei colleghi, pari al 7% , il mio compenso sarà di 910 € + 36,4= 946,4 + 208,21 = 1.154,61 che arrotonderei per difetto a 1.150,00 €.
Sai, caro
@quiproquo, quale è il problema? Il problema è che chi paga dice: caspita ha lavorato 4 ore ed ha "
guadagnato" 1.150,00 € !!! Voglio fare anche io il suo lavoro!!! Ed io risposndo prego si accomodi; può iniziare anche da subito.
E' vero che il reclamante ha pagato 1.150 €, ma lui ( e tutti gli altri che fanno questo ragionamento) non tiene conto che di questi 1.150 €: 208,21 sono di IVA che debbo versare; 109,20 (72,8+36,40) sono di Cassa pensionistica da pagare; 245,70 sono, come minimo, di IRPEF da pagare; 109,20 sono per spese assicurative professionali, assistenza sanitaria, iscrizione all'albo e altri costi generali non scaribili; per un totale di 672,31 € che arrotondiamo per difetto a 670,00 €. Quindi dei 1.150,00 € che il cliente mi ha pagato a me rimangono da spendere per vivere 480,00 € .
Non tutte le 4 ore dei giorni dell'anno fruttano 480,00 €.
Non pensare che gli avvocati civilisti facciano un calcolo diverso, il loro compenso è sempre legato a dei parametri riconosciuti dall'ordine degli avvocati che sono agganciati alla somma dei costi a vacazione del lavoro fatto in studio, più quello svolto presso il cliente o sul posto oggetto di lite, più quello svolto presso il tribunale, più la percentuale legata all'importo oggetto di lite : infatti prima ti presentano il conto ufficiale poi, se ti vedono preoccupato si dicono disposti a farti fino al 60% di sconto (se li paghi in nero).
Caro Luigi tu insisti sulla formazione delle parcelle...Non è il punto centrale del confronto è solo collaterale. La libera professione per certi aspetti, forse l'unico, il comune citadino la intende per "libera parcella" Ma ripeto non è in discussione... libera o imposta che sia non è questo il punto.
Non mi sembra equo farmi ripetere quale sia il punto focale del confronto. E aggiungo solo un altro
esempio molto calzante che mi era sfuggito.
5) L'agente di commercio. Mediamente retribuito a provvigione. Ecco il punto più solare per
distinguere sia l'ambito economico, sia l'ambito dei risultati, sia quello di una doppia responsabilità
sempre pronta a scattare. "Lo star del Credere" E posto il mio vissuto. Ho avuto una decina di aziende dove mediamente la provvigione sugli ordini andati a buon fine era del 7% e lo Star del credere ( per i neofiti è una penalità che si applica quando vi sia stata insolvenza da parte del cliente procacciato dal rapprsentante..) anche del 7%. anche questa attività è per molti aspetti "libera"...Un prima differenza con
l'avvocato è il disagio spaziale contro la comoda poltrona del secondo. Quella che più mi preme è
questa condizione imposta per contratto al Rappresentante:
1) un Budget da raggiungere a fine anno, pena la decadenza del contratto;
2) Gli ordini devono andare a buon fine nel senso che devono essere evasi ( con la consegna della merce)
altrimenti, pur avendo lavorato, non viene riconosciuta la provvigione,
3) La suddeta penalità dello Star del Credere....
4) Pur mancando il rapposto da dipendente (contribuisce alla Libertà...) spesso devono ottemperare
alle raccomandazioni (ordini occulti) della direzione commerciale e amministrativa...per non dire
delle riunioni periodiche e peggio la presenza quasi imposta nelle fiere del settore...
Niente di tutto questo subisce l'avvocato...Sia chiaro... non è l'invidia che muove la mia critica...
Ben venga il privilegio che in sostanza è stato concesso alla benemerita(senza ironia) categoria...
E' l'eccesso che muove la mia insofferenza che non sarà mai verso la singola persona come ha forse
creduto di intravedere lo studio legale De.....i che di fatto mi ha tolto il "riscontro" a differenza dell'Avv.
Polidoro che ringrazio molto. Ora, Luigi ti prego di non ripetere il Refrain sugli onorari...Ne ero
consapevole molto tempo prima. Come vedi il rappresentante lavora e per responsabilità contrattuale
può perdere "lo stipendio"....anche l'avvocato lavora...ma anche a fronte di risultati negativi dovrà
essere pagato comunque. Il rappresentante ha un limite temporale di un anno...L'avvocato ( e il magistrato) può permettersi di allungare come meglio gli aggrada anche a favore dell'assistito...A questo punto dovremmo aprire un dibattito su un eventuale cambiamento dell'approccio alla giustizia che è
un servizio pubblico, da parte del cittadino...inerme di fronte allo strapotere di tutto l'apparato.
A cominciare dall'impossibilità di "parlare" direttamente con il giudice...Hai visto come si compone un mandato a lite??? Il contrario esatto di quello che è il mandante (l'impresa..) con il mandatario (l'agente)
Dove il mandante detta le regole....Nel mandato a liti le regole le impone l'avvocato. Non le impone
il mandante cittadino. E questo è ancora un altro privilegio non meno importante degli altri sopra elencati. Ecco...Ho finito. E ti risaluto. qpq.