Zenzera

Membro Attivo
Proprietario Casa
Salve.
Devo fare grossi lavori in casa e mi hanno detto che, oltre che sui lavori, si può avere l'IVA al 10% anche sull'acquisto dei materiali, ma solo per la ristrutturazione, non per la manutenzione straordinaria, che è invece il mio caso. Mi risulta, però, che, se la ditta che fa il lavoro fornisce anche il materiale, l'IVA può essere al 10% anche per la manutenzione straordinaria. Mi chiedevo, quindi, se, dovendo affidare la posa del parquet ai posatori del negozio che me lo vende, potrei godere di questa agevolazione sul costo complessivo del materiale e della posa. E se si può proporre anche alla ditta che realizzerà gli infissi di piazzarli e averne così diritto anche per quest'altra voce di spesa. Per gli impianti credo che non ci siano problemi, ma confermatemelo, per favore.
In alternativa mi chiedevo se la possibile aggiunta tramite piano casa di un balcone (per il quale ancora non ho, e non so se avrò, la delibera condominiale, mentre dal comune mi hanno già detto che non ci sono problemi) potrebbe farmi classificare i lavori come ristrutturazione e se ci sono controindicazioni a procedere in questo modo.
Grazie
 

essezeta67

Membro Senior
Proprietario Casa
I materiali considerati materie prime o semilavorati sono sempre venduti dai magazzini edili ad aliquota ordinaria sia per ristrutturazioni, manutenzioni straordinarie che per nuove costruzioni anche di prima casa (si intende lavori eseguiti in funzione di fabbricati residenziali): sabbia, calce, cemento, mattoni, piastrelle, rivestimenti, pedate in marmo per scale, contorni in marmo per finestre, travi in legno, tegole ecc.
Nel caso i materiali siano acquistati da impresa, questa li acquista ad aliquota ordinaria ma fornendo anche la manodopera, fattura il lavoro al cliente (comprensivo dei materiali utilizzati) ad aliquota ridotta (se richiesta).
Nel caso di ristrutturazione (ristrutturazione vera e propria con dia) e nuova costruzione solo l'acquisto dei beni significativi gode di aliquota ridotta sia per l'acquisto (anche senza posa) che per l'acquisto con posa:
caminetti, condizionatori, ascensori montacarichi, infissi interni ed esterni, caldaie, video citofoni, sanitari e rubinetteria da bagni, impianti di sicurezza.
Nel caso di manutenzione straordinaria, tutti i lavori sono al 10% ( sia la fornitura con posa in opera che solo la posa in opera) ad eccezione dell'impiego dei beni significativi sopra citati: per questi ultimi la fornitura con posa sarà fatturata al 10% per il doppio della manodopera e per il 22% per il restante importo del lavoro: esempio installazione caldaia nuova, 1000 valore caldaia, 200 installazione, totale 1200 + IVA....IVA al 10% su 400, IVA al 22% su 800).
Nel caso prospettato, i lavori di pavimentazione sono al 10%, gli infissi funzionano come sopra spiegato, gli impianti sono al 10%.
Per il balcone, che potrebbe convertire i lavori da manutenzione straordinaria a ristrutturazione e quindi farti godere di IVA 10% per tutti gli interventi, dovresti chiedere all'ufficio tecnico del tuo comune (ogni comune ha una interpretazione personale della classificazione dei lavori). Saluti.
 

Zenzera

Membro Attivo
Proprietario Casa
Grazie mille.
Mi lego all'ultima parte della tua utilissima risposta per chiederti, per cortesia una consulenza su un'altra questione. Ho appena scoperto che il mutuo a tasso agevolato che la regione potrebbe concedermi ha un massimale molto basso per la manutenzione straordinaria, mentre quello della ristrutturazione sarebbe adeguato ai lavori che voglio fare. Sto quindi cercando di fare in modo che possano risultare come ristrutturazione. Il geometra ha subito sostenuto che trattasi di manutenzione straordinaria e in comune glielo hanno confermato. In banca mi hanno detto che chiederanno un parere preventivo al loro perito, ma che secondo loro, dovendosi fare un impianto di riscaldamento da zero e dovendosi eventualmente aggiungere il balcone, i lavori potrebbero benissimo considerarsi ristrutturazione. Ora: se il perito della banca dovesse dirci che anche per lui si tratta di manutenzione straordinaria, allora pace; ma, se dovesse considerarla ristrutturazione, sarebbe possibile presentarla come tale in regione in vista del mutuo e contemporaneamente presentare al comune domanda di manutenzione straordinaria secondo quelli che sono i suoi parametri? Oppure, far valere in comune il parere del tecnico della banca?
Grazie
 

essezeta67

Membro Senior
Proprietario Casa
Secondo me, alla domanda del mutuo bisogna allegare copia del titolo abilitativo comunale: se purtroppo per il comune rimane come manutenzione straordinaria non vedo ci siano molte possibilità....
A titolo informativo il mio comune, alcuni anni fa, mi rilasciò un titolo abilitativo di manutenzione straordinaria per: completo rifacimento del tetto con nuove falde di diversa pendenza dalla precedente, spostamento della porta di ingresso, spostamento delle tramezze interne di divisione locali (per modifica della planimetria interna), ovviamente rifacimento di tutti gli impianti, serramenti, pavimenti, intonaci...
la spesa è stata come quella dell'acquisto di un nuovo appartamento...
Nonostante le mie rimostranze non c'è stato nulla da fare, nonostante abbia chiesto un permesso di costruire per ristrutturazione, mi è stata concessa solo la manutenzione straordinaria e tale e rimasta...
 

Zenzera

Membro Attivo
Proprietario Casa
Anche io sono pessimista, anche se ho trovato questo:

Edilizia: la differenza tra manutenzione e ristrutturazione edilizia - Gazzetta Amministrativa

Solo che non c'è il tempo di far valere le proprie ragioni, perché si rischia di perdere il bonus edilizio. Mi chiedevo invece se, portando avanti i lavori fino al punto in cui il loro completamento richiedesse solo i soldi concessi dalla ragione per la manutenzione straordinaria e chiamando il perito della banca solo a quel punto, si potessero ottenere i contributi sugli interessi almeno quella parte. Mi spiego meglio: la ratio della regione è aiutare chi ha bisogno a farsi una casa decorosa; ma se superi il massimale di spesa al mq si presume che tu stia facendo una casa di un livello tale che ti esclude dall'aiuto, per cui non è che ti diano il massimale e per il resto ti arrangi, ma non ti danno proprio niente. Per la mia casa mi darebbero i contributi per un mutuo di massimo 50000 € ai quali dovrei aggiungerne 10000 di tasca mia. In realtà io vorrei spendere circa 80000 € in tutto, 16000 miei e 64000 di mutuo; ma così la regione non mi darebbe alcun contributo e passerei da un tasso di 0,9 a uno di 2,5. D'altro canto, prima che saltasse fuori questo inghippo in banca mi avevano avvisato di non fare nessun lavoro prima che il loro perito avesse esaminato l'appartamento, altrimenti avrebbe dovuto escludere dal mutuo i lavori già svolti. Ma questo limite potrebbe volgersi in opportunità: procurandomi la cifra necessaria magari con un altro mutuo, potrei far visionare la casa al perito dopo aver fatto i primi 20000 € di lavori e lui dovrebbe riconoscermi il mutuo solo per il resto dei lavori, che rientrerebbero nei termini. Cosa ne dici? La regione non credo che potrebbe obiettare, perché non specifica quale deva essere la situazione di partenza dell'immobile.
 

essezeta67

Membro Senior
Proprietario Casa
Se fossi in te presenterei un preventivo fatto dall'impresa per la cifra massima imposta dalla regione e così otterresti il mutuo a tasso agevolato, poi se riesci a farti fare un finanziamento a parte da un'altra banca per la differenza, magari fornendo la scusa di lavori imprevisti o più onerosi che si sono presentati e di cui l'impresa non era a conoscenza in fase di stesura del preliminare (ma i tassi sarebbero più alti, la cifra del finanziamento sarebbe comunque limitata..). Anche la tua soluzione potrebbe andare.....
 

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