per esperienza diretta: per mio padre dimesso anche lui con prescrizione di cure palliative e destinato all’ospice perchè aspettativa di vita inferiore a 60gg. Invece è vissuto “normalmente” per altri 10 mesi, senza dolori. riprendendo anche a guidare e essere autonomo. Adesso io sto facendo preventiva.
La mia referenza non è altrettanto positiva. Ritengo quindi necessario siano resi noti gli aspetti oggettivi
.
Premesso che anche la terapia Di Bella non è acqua fresca (lo riconoscono anche gli oncologi "ortodossi" che abbiamo incontrato), è un dato di fatto che:
1) l'"inventore" del metodo e della terapia era il dr. Luigi Di Bella , fisiatra, (il padre): oggi lo continua il figlio Giuseppe (che con tutto il rispetto.... è un dentista!...)
2) dalla Fondazione MDB non viene monitorato a fini epidemiologici il percorso clinico dei pazienti in terapia. Nemmeno Di Bella quindi è in grado di valutare i risultati statistici delle sue prescrizioni.
3) all'aggravarsi della situazione clinica viene suggerita l'assunzione supplementare di cocktails di medicinali, es. chemioterapici indicati per diagnosi diverse da quella propria, prescrivibili sono da specialisti oncologici, ed acquistabili solo dietro ricetta specialistica (che
oncologi non curanti non sono in genere disposti a prescrivere); oppure altri farmaci non in libero commercio in Italia, acquistabili attraverso una farmacia austro-tedesca con c.c.bancario in provincia di Bolzano, ecc.
4) i contatti e assistenza sono solo telefonici, e_mail o in loco (Bologna).
5) Per l'approvvigionamento dei preparati galenici indicati (Ac. Retinoico-betacarotene) è vivamente raccomandato l'acquisto presso una specifica farmacia bolognese: cui si aggiungono Sandostatina, Endoxan, ed integratori vari.
6) Il costo medio dei farmaci indicati non coperti dal SSN, si è aggirato attorno ai 1800 €/mensili. Cui vanno aggiunti quelli coperti dal SSN
I medicinali acquistabili con SSN, devono necessariamente essere prescritti dal medico curante o altro compiacente, e non è facile trovare chi sia disposto ad assumersi la responsabilità di prescrivere una terapia dettata da terzi.
7) In caso di abbassamento dei valori ematici sotto limiti indicati, bisogna autogestirsi e farsi prescrivere (solo da ematologi) Eprex (la Epo degli sportivi dopati) ecc.: il medicinale è somministrato in Italia tipicamente in caso di ricovero ospedaliero, e per valori di emoglobina molto inferiori rispetto ai limiti Di Bella.
8) dal momento in cui la situazione peggiora, occorrono terapie di sostegno o occorre rivolgersi al servizio S.N. della terapia del dolore/cure palliative, si è completamente abbandonati, senza indicazioni, risposte ed assistenza: e si è alla mercè della comprensione dei medici tradizionali presenti.
Descritti gli aspetti negativi, si possono riconoscere alcuni effetti positivi.
1) La terapia, sostanzialmente basata prevalentemente su somministrazione graduale tramite diffusore sottocutaneo, non induce effetti collaterali pesanti, e la qualità della vita è buona e senza limitazioni significative fino a che non insorgono complicazioni dolorose. Non insorgono effetti collaterali debilitanti tipici delle chemioterapie tradizionali.
2) Non sempre e non tutti i medici "di famiglia" accettano di seguire un paziente in cura Di Bella. Ma nella ns esperienza non è stato un ostacolo insormontabile.
3) Gli specialisti "ortodossi" hanno avuto un atteggiamento neutrale rispetto alle scelte operate da mia moglie (recidiva di un tumore al seno), e se ne sono fatti carico con umanità nella fase terminale, senza commenti ostili.
4) Nessuno si è permesso di sentenziare in merito alla probabilità di successo e di aspettativa di vita rispetto ad un iter "ortodosso": con una differenza. Quest'ultimo può vantare riscontri statisticamente provati.
Ogni caso è storia a sè. Nessuno onestamente è in grado di prevedere con precisione aritmetica le aspettative di vita di ciascuno di noi, tanto meno di un malato oncologico. Un noto epidemiologo mio compagno di liceo mi ha risposto: dal cancro non si guarisce, ma oggi si "gestisce" piuttosto bene. Nessuno può aver certezza se per mesi o anni.
Certamente è una diagnosi che incide profondamente sulle persone: ognuno reagisce come può, in base al proprio sentire, e mette a dura prova le proprie convinzioni e certezze. Superata la fase di stupore, di rifiuto e ribellione, sopraggiunge una fase di accettazione: la fede può essere di aiuto.
Come ha scritto, in diverso contesto San Paolo, l'importante è poter dire: "Ho combattuto una buona battaglia".
Allora Forza Luigi: un abbraccio da tutti noi.