il fatto è, caro il mio qpq, che al primo comandamento della professione di genitore sta scritto: non commettere disparità di trattamento tra i figli, perché la possibilità che litighino e si azzannino tra loro è altissima. Non c'è scritto io sono il tuo genitore e devi rispettare le mie volontà qualunque esse siano.
Poi nel caso di cui stiamo trattando.......
Il primo comandamento cosi' come l'hai esposto è...Cosa??? Non ha importanza.
Ho sostenuto innumerevoli volte che il litigio nasce dai diritti che la legge riserva
ai legittimari e non solo a loro...questi diritti non sono accennati nelle tavole di Mosè , nè nei dieci comandamenti...ci siamo "scannati" con te, con Dimaraz, con ollj ed altri...moltissimi altri...per cui se si mettesse ai voti la mia tesi con questi propisti la perderei...Si contano sulle dita della mano quelli che stanno dalla mia
parte...Per cui sempre mi prende l'angoscioso dilemma sulla bontà della mia tesi.
Vesto i panni dell'avvocato contrario (sin dai tempi dell'impero romano) e me ne dico di tutti i colori...Poi mi aggrappo all'unica constatazione più volte ripetuta:
" se non esistesse la collazione e la riduzione" non ci sarebbe lo strumento per
litigare nel
modo che spesso constatiamo su propit" . Intendiamoci io non contesto le percentuali ripartitorie come previsto in assenza di testamento dal codice civile..
Anzi, le ritengo giustissime. Forse litigherebbero lo stesso...ma non è dato sapere...
possiamo solo ipotizzare che ci potrebbe sempre essere un coerede che rinfaccia alla sorella o al fratello che in vita il decuius ha dato di più...La mia risposta in
sostituzione del padre-padre sarebbe:" tu hai avuto di meno ma stai molto bene...
tua sorella ( o fratello) ha avuto molto di più...ma sta male o comunque non
bene come te." Il vero comandamento non scritto del padre-padre è quello di assistere, anche per tutta la propria vita, i figli dando loro quanto più possibile ma sempre in base alle
necessità singole e in quel
preciso periodo della loro vita.
Chiudo con : i Diritti giuridici sono quel che sono...e si possono valutare...i diritti naturali sono incommensurabili e lo sarebbero se il Legislatore dell'impero
romano non li avesse voluto imbrigliare nel modo che constatiamo ancora oggi..
e in ossequio al famoso: Divide et impera...Se tu ed altri "biricchini" come te provassi a leggere con la mia lente tutto il capitolo delle "donazioni" che sono la benzina della collazione e delle riduzioni ( per i giuristi: avevo sempre creduto che le riduzioni fossero la conseguenza della collazione...invece per non perdersi nulla
il legislatore ne ha fatto, come la collazione, un istituto giuridico a sè stante...)
potresti misurare la perfidia con cui il legislatore ha violentato un nobile parola
derivante dal verbo donare...facendo diventare un contratto quello che in origine
non è mai stato tale...Poi, come tutti i contratti, ne segue gli ordinamenti...
per cui se ti regalo una vacca da latte la devo considerare una cessione gratuita
che poteva ben essere adottata nelle dazioni familiari ed esclusa dalla regola
contrattuale. E' un discorso lungo...ma tu che sei ben dotato potresti provare
a vestire i panni dell'avvocato di controparte del legislatore. E vedere quali argomenti sapresti trovare in favore di quiproquo...D'altra parte se si potesse
fare una causa, anche empirica, contro il legislatore ci vorrebbero sempre due
avvocati che data la virtualità puramente accademica dovrebbero poi scambiarsi
le parti. Ollj ci spiegherà che questo accade in fase di accademie universitarie
preparatorie agli esami di stato. Non posso a questo punto esimermi dall'inviarti il famoso
urlo di FradJACOno: ...Cappitto mi hai??? qpq.