Non lo si può negare. Ma è utile chiedersi anche perché. È una amara verità che le chilometriche liste d’attesa del sssn non riscontrate col servizio intra ed extra menia non è sempre dovuto all’affollamento.
Ogni regione ha un budget di spesa, che cerca di non superare per non trovarsi la sanità commissariata con vincoli ancora più severi e obblighi di rientro.
Un modo per stare nei limiti è quello di dilazionare le prestazioni. Tali limiti sono oggi imposti anche alle strutture private accreditate, che fino a qualche anno fa sfuggivano alla tagliola pur superando il “quanto” a loro assegnato. Qualche nota societa milanese si è vista respingere una quota di rimborsidi qualche decina di milioni di euro che debordavano.
Non dimentichiamo che il bilancio nazionale del SSSN assorbe già una quota enorme della spesa nazionale: volete maggiori trattenute? Che dove circolano molti denari ci siano anche sprechi e corruzione, non succede solo nella sanità.
Ma che il servizio comporti costi onerosi è indubitabile, per strutture, personale, attrezzature, materiali.
La “invenzione” dell’Intra menia è nata, se ricordate, per due ragioni. Per non perdere professionisti affermati che avrebbero altrimenti lasciato il “pubblico” potendo nel privato mettere a frutto le proprie capacità.
la seconda ragione è quella di utilizzare maggiormente anche la costosa strumentazione disponibile, extra orario econ beneficio sia del medico che dello ospedale che si ripartiscono la parcella.
Si vero che qui abbiamo i ticket, ma provate a rompervi un braccio in USA : 4000$ per il disturbo di una ingessatura. Tampone?= 3500$
Per non parlare di interventi più importanti. Paghi il servizio alberghiero dell’ospedale come se fossi all’Hilton, e paghi le prestazioni sanitarie al professionisti con tariffe che per noi sono da super clinica.
Provare per credere.
(Poi sono con voi nel dire che il tipico medico della mutua è stato ridotto a ricettificio: ma di quel rischio si lamentavano già 40 anni fa i classici medici di famiglia)