La Misura della convenienza alla cedolare secca
Non a tutti i proprietari, e in alcuni casi neanche agli inquilini sarebbe convenuta l'aliquota unica sugli affitti; già era una notizia giunta da più parti. ma ora che si iniziano a fare i conti, risulta che bisogna stare attenti a pesonalizzare il più possibile la scelta
il nuvo regime è sicuramente vantaggioso per chi ha un reddito medio alto: oltre i 150 mial euro per i contratti a canone libero e oltra 28mila euro per quelli a canone concordato. al di sopra di questi livelli, infatti, scattano le aliquote marginali IRPEF del 27% e del 38%, che perdono a confronto con la cedolare
ma visto che il 19,5% delle persone dichiara un reddito inferiore o uguale a 10mila euro, mentre il 37,8% sta nella fascia tra 10mila e 26mila, un terzo dei proprietari si trova nel primo scaglione di reddito (IRPEF al 23%) e deve valutare caso per caso se il passaggio al nuovo regime è vantaggioso
d'altra parte, però, se si accetta la cedolare secca si deve rinunciare all'adeguamento istat del canone, una mossa rilevante per chi rientra nel primo scaglione IRPEF e ha appena stipulato il contratto. nel caso dei contribuenti che rientrano negli scaglioni più alti, invece, continua ad essere conveniente la cedolare secca
chi ha un contratto in corso e ha già pagato l'imposta di regisro non avrà il rimborso. il che significa che è meglio che non aderisca alla cedolare secca
Non a tutti i proprietari, e in alcuni casi neanche agli inquilini sarebbe convenuta l'aliquota unica sugli affitti; già era una notizia giunta da più parti. ma ora che si iniziano a fare i conti, risulta che bisogna stare attenti a pesonalizzare il più possibile la scelta
il nuvo regime è sicuramente vantaggioso per chi ha un reddito medio alto: oltre i 150 mial euro per i contratti a canone libero e oltra 28mila euro per quelli a canone concordato. al di sopra di questi livelli, infatti, scattano le aliquote marginali IRPEF del 27% e del 38%, che perdono a confronto con la cedolare
ma visto che il 19,5% delle persone dichiara un reddito inferiore o uguale a 10mila euro, mentre il 37,8% sta nella fascia tra 10mila e 26mila, un terzo dei proprietari si trova nel primo scaglione di reddito (IRPEF al 23%) e deve valutare caso per caso se il passaggio al nuovo regime è vantaggioso
d'altra parte, però, se si accetta la cedolare secca si deve rinunciare all'adeguamento istat del canone, una mossa rilevante per chi rientra nel primo scaglione IRPEF e ha appena stipulato il contratto. nel caso dei contribuenti che rientrano negli scaglioni più alti, invece, continua ad essere conveniente la cedolare secca
chi ha un contratto in corso e ha già pagato l'imposta di regisro non avrà il rimborso. il che significa che è meglio che non aderisca alla cedolare secca