Tiziana Santoro

Nuovo Iscritto
Proprietario Casa
Salve a tutti...
Ho ereditato una casa da una pro- zia.
Gli eredi siamo io e mia sorella, la sorella del de Cuius, e 4 nipoti del de Cuius.
Questa pro-zia era incapace di intendere e di volere, e fu nominata come tutore legale un altra sorella (madre dei 4 nipoti) e anche amministratore dei beni (casa e c/c)
Per pietismo o altre ragioni, il tutore legale della pro-zia fece entrare nella casa mio padre con la moglie, per ben 7 anni, senza contratto di affitto e senza pagare nulla.
Alla morte di mio padre la moglie rimase indisturbata nella casa. Poi morirono la mia pro- zia e sua sorella (suo tutore legale).
Ora dopo la successione la casa è passata agli eredi.
Ma nella casa vive ancora la moglie di mio padre. Questi cugini non hanno fatto niente per mandarla via, e lei non ha nessuna voglia di andarsene.
Vogliamo vendere la casa ma non possiamo perché è occupata da questa donna.
Non paga nulla, né affitto né condominio e non ha utenze a proprio nome. I miei cugini non faranno nulla per mandarla via. Io cosa posso fare?
Potrei intentare con gli altri eredi una causa civile per sgomberarla?
Potrei citare per danni i figli del tutore legale per non aver mandato via questa donna? Perché è a causa loro che la casa non si può vendere.
Inoltre nella casa ci sono mobili antichi di un certo valore. Ma noi non possiamo entrare nella casa per valutarli o recuperarli.
Questa donna potrebbe anche farli sparire o danneggiarli per dispetto.
La situazione è complicata....
Cosa si può fare??
Grazie a chi vorrà rispondermi.
 
U

User_29045

Ospite
Forse puoi solo metterti d'accordo con gli altri eredi e intentare una causa civile per sgomberare la casa, visto che è occupata senza titolo e non sono ancora decorsi i termini per l'usucapione ventennale. Far trascorrere altri 13 anni vi mette di fronte al problema dell'usucapione ventennale in quanto questa signora può farsi riconoscere proprietaria della casa.

E' chiaro che dovete essere tutti d'accordo, fra eredi, per intentare la causa, dove "d'accordo" s'intende che pagherete l'avvocato in parti proporzionali alle quote di proprietà.

Inoltre, mi meraviglio che la signora non abbia utenze a lei intestate? Chi è che la foraggia? Non è il caso di chiudere i rubinetti?
 

StLegaleDeValeriRoma

Membro Assiduo
Professionista
Quale coerede potrà chiedere al tribunale competente per territorio la divisione ex art. 713 codice civile "facoltà di domandare la divisione", salvo accordo contrattuale tra i coeredi.
Per la problematica che espone, sempre che abbia già diffidato senza esito l'occupante, potrà tentare un accordo con gli altri coeredi convocandoli formalmente per agire congiuntamente e liberare l'immobile il che ai fini della vendita o della divisione è interesse di tutti. Certamente il fai da te è a rischio in questi casi necessitando anche di un buon mediatore per tentare di evitare la via giudiziale.
 
U

User_29045

Ospite
Grazie per la risposta!
Le utenze credo proprio che siano ancora a nome di mia zia. In questo caso si potrebbe staccare la corrente vero?

Se le utenze sono ancora intestate alla pro-zia, ma chi le paga? Andate dai gestori di acqua, luce, gas e telefono, e dichiarate di voler chiudere i contratti perché la pro-zia è venuta a mancare (portate il certificato di morte con voi!).
Non realizzate un subentro ma una cessazione delle utenze.
Il geranio non annaffiato, o cambia casa, o secca.
 
U

User_29045

Ospite
Ovviamente solo gli EREDI della prozia, congiuntamente, possono andare tutti assieme dai gestori dichiarando di voler chiudere i contratti perché la prozia è deceduta.
E' una volontà che TUTTI gli eredi devono esprimere, visto che vi è più di un erede.
Sicuramente almeno uno dei contatori tra acqua, luce e gas sarà accessibile dall'esterno, quindi staccheranno o l'acqua, o la luce, o il gas, alla parassita, e poi vedremo come campa.
Quantomeno, inizia a pagare lei intestandosi le bollette.

In parallelo, come suggerisce lo Studio Legale De Valeri Roma, devi anzitutto diffidare l'occupante. Constatato l'esito infruttuoso, decorso il termine che avrai precisato nella diffida, si dovrà (cito testualmente) "tentare un accordo con gli altri coeredi convocandoli formalmente per agire congiuntamente e liberare l'immobile il che ai fini della vendita o della divisione è interesse di tutti".
Il fai da te è pericoloso, esatto: dovete agire tutti assieme, tutti gli eredi di comune accordo, dividendo le eventuali spese in ragione della quota di proprietà di ciascuno (se una persona è proprietaria per 1/27, pagherà 1/27 delle spese, anche se gli eredi sono 3)
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Ci deve essere un benefattore, considerato che non paga sia le bollette che il condominio. E mentre quest'ultimo, se non lo paga il conduttore lo deve pagare il proprietario, per le bollette le invierei una diffida a risolvere l'anomalia. In difetto comunicatele che provvederete alla chiusura dei contratti. Poi per quanto attiene la vendita dovreste sfrattare l'occupante ed eventualmente seguire il consiglio dell'avv. De Valeri per la divisione e conseguentemente alla vendita giudiziale.
L'usucapione non potrà in alcun modo vantarla anche se trascorressero i vent'anni perché le bollette ed il condominio li sta pagando qualcun'altro. Pertanto, non può dimostrare che possiede l'immobile con tutti i requisiti previsti dalla legge.
 

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