Intervengo a mia volta per qualche breve riscontro sul post di @Dado90; con la premessa che tutte le risposte vanno accettate senza jattanza poiché gratuite e intese a dare solo 'una mano' a chi chiede di "...essere preparato sull'argomento". Dunque:
- intestando ai due pargoli il "villino" dove abitano i genitori non hanno fatto loro alcun "escamotage" ma una legittima donazione 'indiretta' (penso ancor per poco fattibile, dato il momento) sicché ' a caval donato non si guarda in bocca'! Da cui la piena comproprietà dei figli che a mutuo esaurito potrebbero ritrovarsi un certo patrimonio immobiliare come usava farsi in tempi andati. Il che non è proprio una disgrazia. Che se poi il papà, invece che a un'operazione del genere si fosse dedicato alle 'slot machines' tale 'problema' non sarebbe mai sorto. Inoltre:
- certo quello della disoccupazione esiste anche per i laureati, specie quando la laurea è di quelle che, per materia o scarsità di voti, son ritenute inflazionate e perciò valgono sottozero;
- la diretta conseguenza è quella del lavoro in "nero", un cancro che da ogni lato della sua applicazione affligge l'Italia da decenni ed è quello d'un cane che si morde la coda;
- l'esodo all'estero per cercar di meglio può essere una soluzione ma è un rischio che va ben calcolato in base alla consapevolezza dei propri mezzi e sacrifici che implica a giudicare dal fenomeno dei 'cavalli di ritorno' già da tempo statisticamente rilevato;
- l'unica speranza in proposito riposa nell'efficace funzionamento dei previsti centri di approvvigionamento dei posti di lavoro di cui il governo ha disposto il varo, ancora da vedere;
- circa infine il quesito specifico del postante direi, dietro a una semplice sbirciata della normativa in oggetto e quindi con tutte le riserve del caso, che la vendita attualizzata e strumentalizzata d'una proprietà immobiliare di non infimo valore preclude l'accesso al reddito di cittadinanza. Salvo che non sopraggiungano rettifiche in questa legislazione a dir poco schizofrenica.
- intestando ai due pargoli il "villino" dove abitano i genitori non hanno fatto loro alcun "escamotage" ma una legittima donazione 'indiretta' (penso ancor per poco fattibile, dato il momento) sicché ' a caval donato non si guarda in bocca'! Da cui la piena comproprietà dei figli che a mutuo esaurito potrebbero ritrovarsi un certo patrimonio immobiliare come usava farsi in tempi andati. Il che non è proprio una disgrazia. Che se poi il papà, invece che a un'operazione del genere si fosse dedicato alle 'slot machines' tale 'problema' non sarebbe mai sorto. Inoltre:
- certo quello della disoccupazione esiste anche per i laureati, specie quando la laurea è di quelle che, per materia o scarsità di voti, son ritenute inflazionate e perciò valgono sottozero;
- la diretta conseguenza è quella del lavoro in "nero", un cancro che da ogni lato della sua applicazione affligge l'Italia da decenni ed è quello d'un cane che si morde la coda;
- l'esodo all'estero per cercar di meglio può essere una soluzione ma è un rischio che va ben calcolato in base alla consapevolezza dei propri mezzi e sacrifici che implica a giudicare dal fenomeno dei 'cavalli di ritorno' già da tempo statisticamente rilevato;
- l'unica speranza in proposito riposa nell'efficace funzionamento dei previsti centri di approvvigionamento dei posti di lavoro di cui il governo ha disposto il varo, ancora da vedere;
- circa infine il quesito specifico del postante direi, dietro a una semplice sbirciata della normativa in oggetto e quindi con tutte le riserve del caso, che la vendita attualizzata e strumentalizzata d'una proprietà immobiliare di non infimo valore preclude l'accesso al reddito di cittadinanza. Salvo che non sopraggiungano rettifiche in questa legislazione a dir poco schizofrenica.