Condominio di tre proprietari e di quattro unità immobiliari (tre appartamenti e una mansarda senza finestre e con abbaini).
Tutti i condòmini sarebbero d'accordo per l'eventualità di installazione di cappotto termico all'edificio condominiale, profittando del superecobonus 110%.
Tuttavia:
1) i tre appartamenti non hanno superfici disperdenti uguali fra loro. In particolare l'appartamento a pianterreno dispone sul retro di un loggiato coperto dal piano soprastante e chiuso a vetri ((regolare) che dunque isola la parete dallo spazio esterno del giardino. E anche sul fronte strada la parete dell'appartamento al pianterreno è già, anche se parzialmente, isolata in quanto rivestita in pietra . Perciò non avrebe senso il cappotto termico a pianterreno, pur essendo il proprietario favorevole all'apposizione del cappotto al resto dell'edificio..
2) il piano mansardato con abbaini non è riscaldato, quindi sembra di capire che non sarebbe suscettibile di cappotto termico al 110%; e del resto la parete esterna non misura più di un metro di altezza. E' di proprietà del condòmino del secondo piano, che perciò preferirebbe non far rientrare la mansarda nel lavoro, anche perchè è proprietario di un'altra casa e vorrebbe esercitare in questa la seconda ed ultima opzione per il 110%.
3)Il tetto è ovviamente parte comune di tutto lo stabile, però copre il piano mansardato...che però non ha riscaldamento.
Posto che il fabbricato dispone di conformità urbanistica in tute le sue unità e che, anche isolando le sole pareti esternedel primo e secondo piano si raggiunge la quota del 25% della superficie disperdente e che con il cappotto termico e la sostituzione di infissi e caldaie si raggiungerebbero le due classi energetiche in più previste:
come si sbroglia questa ingarbugliata matassa?
e anche chi non partecipa per la sua unità all'installazione del cappotto termico, ha diritto anch'esso alla sostituzione infissi ricompresa nel 110%?
Tutti i condòmini sarebbero d'accordo per l'eventualità di installazione di cappotto termico all'edificio condominiale, profittando del superecobonus 110%.
Tuttavia:
1) i tre appartamenti non hanno superfici disperdenti uguali fra loro. In particolare l'appartamento a pianterreno dispone sul retro di un loggiato coperto dal piano soprastante e chiuso a vetri ((regolare) che dunque isola la parete dallo spazio esterno del giardino. E anche sul fronte strada la parete dell'appartamento al pianterreno è già, anche se parzialmente, isolata in quanto rivestita in pietra . Perciò non avrebe senso il cappotto termico a pianterreno, pur essendo il proprietario favorevole all'apposizione del cappotto al resto dell'edificio..
2) il piano mansardato con abbaini non è riscaldato, quindi sembra di capire che non sarebbe suscettibile di cappotto termico al 110%; e del resto la parete esterna non misura più di un metro di altezza. E' di proprietà del condòmino del secondo piano, che perciò preferirebbe non far rientrare la mansarda nel lavoro, anche perchè è proprietario di un'altra casa e vorrebbe esercitare in questa la seconda ed ultima opzione per il 110%.
3)Il tetto è ovviamente parte comune di tutto lo stabile, però copre il piano mansardato...che però non ha riscaldamento.
Posto che il fabbricato dispone di conformità urbanistica in tute le sue unità e che, anche isolando le sole pareti esternedel primo e secondo piano si raggiunge la quota del 25% della superficie disperdente e che con il cappotto termico e la sostituzione di infissi e caldaie si raggiungerebbero le due classi energetiche in più previste:
come si sbroglia questa ingarbugliata matassa?
e anche chi non partecipa per la sua unità all'installazione del cappotto termico, ha diritto anch'esso alla sostituzione infissi ricompresa nel 110%?