Canone Concordato - Aggiornamento ISTAT valori massimi e minimi

[biglu]

Ciao a tutti,
dovrei fare un contratto a canone concordato per un immobile di mia proprietà. Leggo nell'Accordo Territoriale il seguente articolo:

Art.6) Ai fini della stipula di nuovi contratti, i valori minimi e massimi delle fasce di oscillazione, dovranno essere annualmente aggiornati - a decorrere dall'inizio del terzo anno dalla data di stipula de! presente Accordo Territoriale - nella misura massima del 75% della variazione in aumento, accertata dall'LS.T.A.T. dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati intervenuta rispetto all' anno precedente.

Nell'allegato B inoltre c'è scritto questo:

All'inizio del terzo anno di durata della convenzione -e sempre che le Organizzazioni non avranno diversamente stabilito con apposito accordo integrativo da stipularsi entro il termine del 30 luglio di ciascun anno-i valori minimi e massimi definiti per ciascun area saranno aggiornati, anno per anno, nella misura massima de! 75% della variazione di aumento, accertata dall'ISTAT, dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati verificatasi rispetto all'anno precedente, con riferimento alla data del 30 giugno, e potranno essere adottati per la stipula di nuovi contratti nell' anno di riferimento.

Considerando che tale Accordo è stato firmato il 10 Aprile 2019 e depositato al comune il 17 Maggio 2019, come calcolo la rivalutazione ISTAT? Cioè da che momento faccio partire il calcolo? Grazie a chi mi aiuterà.

 

[basty]

Secondo me, dovresti applicare la rivalutazione intercorsa tra luglio 2022 (terzo anno dall'accordo allegato B) alla data di stipula del nuovo contratto

 

[biglu]

Secondo me, dovresti applicare la rivalutazione intercorsa tra luglio 2022 (terzo anno dall'accordo allegato B) alla data di stipula del nuovo contratto

Ti ringrazio della risposta. Tuttavia io penso che il terzo anno inizi il 2021 (1° 2019-2020; 2° 2020-2021; 3° 2021-2022). Dato che parla di inizio del terzo anno e dato che parla di variazione rispetto all' anno precedente, io capisco che già a giugno 2021 (terzo anno) si sarebbe potuto rivalutare il canone rispetto all'anno precedente (giugno 2020). Oppure è proprio dal terzo anno che parte il conteggio e quindi la rivalutazione sull'anno precendente si farebbe a giugno 2022 (quarto anno) facendo partire i conti da giugno 2021 (cioè terzo anno). Insomma non è per niente chiaro.
Penso che si esclusa l'alternativa giugno 2022.

 

[uva]

Io farei il seguente ragionamento.

Data stipula dell'Accordo Territoriale: 10/04/2019
Inizio del terzo anno di durata dell'AT: 10/04/2021.

Per ogni anno (nell'Allegato B sta scritto "anno per anno") si calcola l'aggiornamento dei valori min e max in base al 75% dell'indice Istat foi.
Quindi per le annualità 2021-2022; 2022-2023; 2023-stipula del nuovo contratto di locazione. Prendendo come riferimento il 30 giugno dell'anno precedente.

Essendo un sistema complicato penso sia meglio chiedere chiarimenti al Sindacato proprietari o inquilini che dovrà asseverare il contratto.

 

[biglu]

Quindi per le annualità 2021-2022; 2022-2023; 2023-stipula del nuovo contratto di locazione. Prendendo come riferimento il 30 giugno dell'anno precedente.

Essendo un sistema complicato penso sia meglio chiedere chiarimenti al Sindacato proprietari o inquilini che dovrà asseverare il contratto.

Grazie. Ecco quindi secondo questo ragionamento, la "data zero" dovrebbe essere il 30 giugno 2020. Cioè l'anno precedente al terzo anno (2021-2022). Quindi coefficiente di rivalutazione 1,165 a febbraio 2024.
Sentirò ovviamente cosa dirà l'associazione inquilini anche perchè devo andarci per forza per l'attestazione.

 

[uva]

la "data zero" dovrebbe essere il 30 giugno 2020.

Secondo me sì.

Sentirò ovviamente cosa dirà l'associazione inquilini

E' un caso interessante.
Potresti scrivere qui la risposta dell'Associazione, grazie.

In genere i locatori si rivolgono ad un Sindacato proprietari come Uppi o Confedilizia.
Tu preferisci andare da quello degli inquilini?

 

[biglu]

E' un caso interessante.
Potresti scrivere qui la risposta dell'Associazione, grazie.

Certo. Se ci andrò scriverò sicuramente. Sono un po' indeciso se andare perchè con l'inquilino sono già d'accordo su un canone libero maggiore. Un eventuale canone concordato minore sarebbe molto più a beneficio suo che mio. Quindi fare le giravolte contabili per arrivare ad un canone concordato decente mi sta già facendo venire il mal di testa.

In genere i locatori si rivolgono ad un Sindacato proprietari come Uppi o Confedilizia.
Tu preferisci andare da quello degli inquilini?

Sì lo so ma quello più vicino è un Sunia e già ci sono andato per la locazione di un altro immobile (sempre come proprietario).

 

[basty]

Si, mi era sfuggita la frase “inizio terzo anno” : rimane il dubbio circa il metodo di aggiornamento: specifica anno su anno al 75%; direi quindi che si dovrebbe calcolare la variazione “relativa” a partire da luglio 21 a giugno 22, luglio 22-giu23, lug23-oggi , sulla base del 75% dell’anno precedente.

 

[uva]

con l'inquilino sono già d'accordo su un canone libero maggiore.

Per valutare la convenienza del canone concordato è necessario confrontare la differenza tra quello libero e quello concordato col risparmio fiscale (minore
tassazione del relativo reddito e IMU agevolata).
Se il risparmio fiscale non è interessante, meglio fare un contratto 4 + 4.
A meno che il locatore, volendosi impegnare per una durata più breve, preferisca comunque il 3 + 2.

 

[biglu]

Per valutare la convenienza del canone concordato è necessario confrontare la differenza tra quello libero e quello concordato col risparmio fiscale (minore
tassazione del relativo reddito e IMU agevolata).
Se il risparmio fiscale non è interessante, meglio fare un contratto 4 + 4.
A meno che il locatore, volendosi impegnare per una durata più breve, preferisca comunque il 3 + 2.

Certo. Sto facendo i confronti tra le due forme di contratto al netto della tassazione. Come detto, a me converrebbe non troppo (avrei un netto poco superiore: circa del 5%); al conduttore converrebbe molto di più (risparmio circa dell'11% sul canone). Vedrò se sarà possibile farlo.