Gianco

Membro Storico
Professionista
Purtroppo non ho seguito la vicenda e non so se stiamo parlando del medesimo problema: di sfuggita però oggi dal telegiornale avrei sentito che questo recupero delle perdite riguarderebbe solo le quote fiscali. In sostanza a non perderci sarebbe, al solito, lo stato, non il gestore.
Non che la cosa mi rassereni, ma mi sembra corretto dare a cesare quel che è di cesare....
Probabilmente sei uno stipendiato o un pensionato. Chi ha partita IVA nel momento in cui emette fattura, rispettando le successive scadenze, deve versare gli importi relativi alla cassa professionale, nel caso dei geometri il 5% dell'imponibile, l'IVA del 22%, da applicare sia sull'imponibile che sul contributo. E se poi gli va buca, sono problemi suoi. Come si suol dire: cornuto e bastonato. Ma lo Stato deve essere salvaguardato. Quindi chi è in mezzo resta la vittima.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
questo recupero delle perdite riguarderebbe solo le quote fiscali. In sostanza a non perderci sarebbe, al solito, lo stato, non il gestore.

Sì: il recupero delle perdite riguarda "gli oneri generali di sistema, una parte parafiscale della fattura elettrica, non pagati dai consumatori morosi".

A me pare che il sistema di riscossione e versamento di questi "oneri generali" è sbagliato a monte.

Leggendo il successivo articolo del Sole (15 febbraio) ho capito quanto segue.

Le aziende fornitrici che vendono l'energia elettrica ai consumatori finali devono versare gli oneri generali di sistema alle società di distribuzione. Anche se i consumatori finali non pagano le bollette e la loro morosità comprende pure quegli "oneri generali".
Per questo motivo alcuni fornitori del mercato libero sono entrati in crisi: si trovano schiacciati tra "l'incudine" dei clienti che non pagano le bollette e "il martello" dell'obbligo di versare comunque gli importi fiscali e parafiscali fatturati e non incassati.

E' già successo col canone Rai addebitato in bolletta: "Dopo una serie di sentenze, l'Autorità dell'energia Arera ha dovuto ripartire sulle bollette di tutti i clienti elettrici i costi del canone radiotelevisivo non pagato dai clienti morosi; nelle settimane scorse ha dovuto occuparsi di altre parti parafiscali della bolletta il cui costo era stato stimato in 200-250 milioni". (Il Sole del 15/02).

Secondo me tutto questo pasticcio si può (e si deve!) evitare se lo Stato si attiva per incassare direttamente le imposte e tasse dal contribuente, stanando e multando gli evasori.
Senza affidare il compito ad altri soggetti intermediari, che logicamente non sono disposti a versare di tasca propria quanto non pagato dai loro clienti.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Purtroppo non ho seguito la vicenda e non so se stiamo parlando del medesimo problema: di sfuggita però oggi dal telegiornale avrei sentito che questo recupero delle perdite riguarderebbe solo le quote fiscali. In sostanza a non perderci sarebbe, al solito, lo stato, non il gestore.
Non che la cosa mi rassereni, ma mi sembra corretto dare a cesare quel che è di cesare....

Le aziende fornitrici che vendono l'energia elettrica ai consumatori finali devono versare gli oneri generali di sistema alle società di distribuzione. Anche se i consumatori finali non pagano le bollette e la loro morosità comprende pure quegli "oneri generali".
Per questo motivo alcuni fornitori del mercato libero sono entrati in crisi: si trovano schiacciati tra "l'incudine" dei clienti che non pagano le bollette e "il martello" dell'obbligo di versare comunque gli importi fiscali e parafiscali fatturati e non incassati.
...
Secondo me tutto questo pasticcio si può (e si deve!) evitare se lo Stato si attiva per incassare direttamente le imposte e tasse dal contribuente, stanando e multando gli evasori.
Senza affidare il compito ad altri soggetti intermediari, che logicamente non sono disposti a versare di tasca propria quanto non pagato dai loro clienti.


Che fosse solo per la parte fiscale era evidente già nel primo link.

Che ciò sia "moralmente e formalmente" corretto è questione ben diversa e crea un ulteriore precedente.

Tutte le altre "aziende" (artigiani, commercianti o società) da sempre sono costrette a pagare i saldi fiscali anche se non hanno ancora incassato i soldi dai clienti (non solo l'IVA ma anche IRPEF-Irpeg etc. visto che nel prezzo di vendita sono incluse quote parte anche di tutte le tasse).

Direi "anticostituzionale" che si creino delle condizioni diverse come già capitava con i professionisti che possono fatturare solo dopo aver effettivamente incassato.
Tal cosa sarebbe anche corretta visto che le tasse si dovrebbero pagare su quello che si incassa e non su quello che fatturi ma non percepisci.

Ovviamente la "belva vorace" non vuole perdere quello che considera una "tassa acquisita"...vedrai che il prossimo passo sarà di estendere su tutte le transazioni tale modalità:
chi ora fattura paga le varie imposte finché non non si registra l'insolvenza del cliente ...dopo chiunque sia dotato di Partita IVA dovrà "spalmare" la quota di tasse non incassate sugli altri clienti.

De profundis
 

merlo

Membro Attivo
Proprietario Casa
sulla 2° casa nel 2015 ho pagato 5,35 € di oneri di sistema.Oggi stessa casa, la prima bolletta 2018 ho pagato 21.25 € , solo di oneri di sistema. Il guaio è che non sai nemmeno dove andare a protestare, perchè se telefoni a Enel o Eni ti risponde un poveraccio da tanta malora (in capo al mondo), non resta altro che esternare il disappunto tra noi.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
chi ora fattura paga le varie imposte finché non non si registra l'insolvenza del cliente ...dopo chiunque sia dotato di Partita IVA dovrà "spalmare" la quota di tasse non incassate sugli altri clienti.
Pertanto, prossimamente prima di commissionarmi una prestazione professionale, il cliente mi chiederà come sono messo a crediti con le insolvenze. Ovviamente, cercherà quello che gli garantirà minor dividendo sui crediti non riscossi.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Chi ha partita IVA nel momento in cui emette fattura, rispettando le successive scadenze, deve versare gli importi relativi alla cassa professionale,
Questo non mi pare vero per tutti i professionisti.
Infatti anche Dimaraz ripete quanto sapevo:
Direi "anticostituzionale" che si creino delle condizioni diverse come già capitava con i professionisti che possono fatturare solo dopo aver effettivamente incassato.
Mi risulta ad es. che il commercialista ti invia un avviso di parcella. Ti conferma il pagamento con relativa fattura solo dopo aver onorato il conto.

I geometri non possono fare altrettanto?
 

mariofrancis

Membro Attivo
Conduttore
forse una soluzione ci sarebbe per impedire queste morosità o meglio per contenerla:
tattica dei morosi:i cambio fornitore, intestare ad altri famigliari maggiorenni il contratto.
l'ente erogatore dovrebbe:
chiedere bollette pagate, se insolute no passaggio
chiedere stato famiglia, e controllare i conviventi se hanno insoluti con altri gestori, se si, niente passaggio.
cosa non molto difficile ma a mi giudizio eliminerebbero molte morosità.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
I geometri non possono fare altrettanto?
Ai clienti possiamo inviare la parcella e solo dopo avere incassato dobbiamo emettere la relativa fattura. Mentre per gli Enti pubblici e le imprese, se non gli presenti la fattura, non ti pagano. E purtroppo, una volta che l'hai emessa l'IVA relativa per lo Stato è come se l'avessi incassata e gliela devi girare anche se tu non l'incasserai mai.
 

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