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La legge deve essere promulgata dal Presidente della Repubblica. Ex art. 73 della Costituzione, le leggi sono promulgate dal Presidente della Repubblica entro un mese dalla loro approvazione, a meno che le Camere, entrambe a maggioranza assoluta dei componenti, ne dichiarino l'urgenza fissando nella legge stessa il limite temporale da rispettare.
Le leggi sono pubblicate subito dopo la promulgazione ed entrano in vigore il quindicesimo giorno successivo alla loro pubblicazione, salvo che le leggi stesse stabiliscano un termine diverso.
Ma essendo una legge delega (al Governo), occorrerà poi che il Governo adotti uno o più decreti legislativi, conformi ai principi e ai criteri direttivi stabiliti dalla legge delega stessa. Ne passerà ancora di acqua sotto ai ponti...
Grazie!
 

toto.s

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@sergio gattinara Di recente, i CDS sono stati emessi in copiosissima quantità in relazione ai titoli del debito pubblico sovrano dei Paesi dell’area-Euro, contribuendo in misura decisiva all’ampliamento dello spread di rendimento tra i titoli dei Paesi relativamente più forti (come la Germania) e quelli dei Paesi più deboli (come la Grecia).
Come la mettiamo allora? Sono forti sti tedeschi o no?
 

sergio gattinara

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Euro, sette balle sui tedeschi

di Vladimiro Giacché | 27 dicembre 2011
l'euro ha privato la Germania del marco e la convivenza con valute più deboli è stata un handicap. Secondo Frank Mattern, capo di McKinsey in Germania, è vero il contrario: “La Germania con l’euro ha guadagnato moltissimo”. Negli ultimi dieci anni un terzo della crescita dell’economia tedesca è dovuto all’euro (165 miliardi di euro nel solo 2010). I motivi principali: fine dei costi di transazione e di assicurazione contro il rischio di cambio; crescita del commercio intraeuropeo; e crescita delle esportazioni tedesche proprio per il fatto che l’euro è una valuta più debole di quanto sarebbe stato il marco (il contrario vale per la lira). Inoltre l’euro ha abbassato molto i tassi d’interesse dei Paesi periferici portandoli al livello di quelli tedeschi, con conseguente incremento dei consumi in quei Paesi, a beneficio dell’export tedesco. Il saldo della bilancia dei pagamenti della Germania – in rosso al momento dell’introduzione dell’euro – è cresciuto nel decennio del 41 per cento, sino a 1. 021 miliardi di euro (dati Eurostat).

2) La maggiore competitività della Germania è dovuta al fatto che i tedeschi lavorano più degli altri. I tedeschi non lavorano più degli altri: in Italia ogni lavoratore lavora 1.711 ore, in Germania 1.419. Ma in Italia l’età media degli impianti industriali è di 26 anni, mentre gli investimenti in tecnologie hanno molto accresciuto la produttività dei lavoratori tedeschi. Poco però dei guadagni si è trasferito ai salari: dal 2000 in termini reali i salari tedeschi sono diminuiti del 4,5 % (caso unico nella zona euro). Ciò ha depresso la domanda interna, ma ha spinto le esportazioni. Soprattutto in Europa: l’80 per cento del surplus commerciale tedesco è interno all’Unione europea.

3) La Germania ha i conti in ordine. La Germania ha più volte sforato il tetto del 3 per cento nel rapporto deficit/Pil. Questo è avvenuto già prima della crisi, dal 2003 al 2005. All’epoca, però, la Commissione europea decise di non agire su pressione della stessa Germania (e anche della Francia, che aveva problemi simili). Dopo lo scoppio della crisi la Germania ha poi messo in campo il maggior piano di stimoli per l’economia realizzato in Europa, pari al 3 per cento del suo Pil. Inoltre, dal 2008 ad oggi, ha speso 93 miliardi di euro per salvare le sue banche. Anche lo scorso anno il deficit è stato del 3, 3 per cento, nonostante il peso molto inferiore degli interessi sul debito rispetto alla gran parte degli altri Paesi europei, mentre il rapporto debito/Pil è salito all’ 83 per cento (il tetto di Maastricht è il 60%).

4) La Germania ha pratiche fiscali trasparenti. Secondo stime attendibili, il 40 per cento del debito pubblico tedesco è allocato presso fondi speciali, il cui deficit non figura nel bilancio federale. Per fare un esempio, gli incentivi per la rottamazione, uno dei cardini del sostegno all’industria automobilistica tedesca, non sono stati posti a carico del bilancio dello Stato ma del fondo pubblico ITF, e sono stati giustificati come investimenti per le tecnologie verdi anche se in realtà erano un sussidio ai consumi interni. In questo modo tra il 2009 e il 2011 il governo tedesco ha fatto passare come investimenti ben 20 miliardi di euro di spese a sostegno dell’economia.

5) Anche la Germania sta pagando la crisi del debito, per questo vuole mettere ordine. La caduta della domanda interna nei Paesi europei colpiti dalla crisi del debito ha fatto diminuire le esportazioni tedesche verso questi Paesi, e secondo Patrick Artus di Natixis ciò ha comportato una minore crescita del Pil dell’ 1,5 per cento. Ma la fuga verso i titoli di Stato tedeschi ne ha abbassato gli interessi di oltre il 2 per cento, con un risparmio per lo Stato tedesco di quasi un punto di Pil (0, 9 per cento). La crisi ha comportato anche un significativo deprezzamento dell’euro (-17 per cento circa), con conseguente crescita del volume delle esportazioni extraeuropee del 2,4 per cento: un altro 0,8 per cento di prodotto interno lordo guadagnato. Fatte le somme, il saldo della crisi per la Germania per ora è positivo, sia pure in misura contenuta: lo 0,2 per cento del Pil per il 2011. A questo va aggiunto che le aziende tedesche oggi possono procurarsi prestiti a tassi significativamente inferiori a quelli delle imprese italiane, spagnole, francesi.

6) Per la Germania è inaccettabile che l’Unione europea diventi un’Unione di trasferimenti (Transferunion). È inaccettabile per Angela Merkel, ma non per la SPD. Il capogruppo SPD al Bundestag, Frank-Walter Steinmeier, in un’intervista allo Spiegel ha sostenuto che trasferimenti di ricchezza in Europa avvengono da tempo, ma dal Sud verso il Nord, grazie alla maggiore competitività della Germania, e che servirebbero oggi trasferimenti anche in direzione opposta, proprio per evitare che gli squilibri tra i Paesi facciano saltare l’euro.

7) In Germania l’argomento che Hitler abbia preso il potere dopo l’iperinflazione degli anni Venti impedisce di accettare l’idea di una Bce libera di muoversi, per timore che crei inflazione. Se la Bce accettasse di sostenere illimitatamente i titoli di Stato europei, non si avrebbe una forte inflazione. Negli Usa, dove la Fed ha comprato Buoni del tesoro per oltre 1.600 miliardi di dollari, l’inflazione è intorno al 3, 5 per cento. Inoltre, a portare Hitler al potere non è stata l’inflazione del 1923. Sono state le politiche deflazionistiche dei primi anni Trenta, attuate – in Germania e altrove – proprio per paura dell’inflazione. Lo storico Richard Overy le ha descritte così: “I politici cercarono di evitare qualsiasi cosa che minacciasse la stabilità della moneta e dei bilanci in pareggio. In Francia lo Stato perseguì una rigida politica monetaristica sino al 1936, riducendo gli stipendi dei funzionari pubblici e dei dipendenti dello Stato e tagliando le spese per la difesa e l’assistenza sociale. Nella Germania del 1932 si ebbe una serie di tagli forzosi sui salari pubblici, sulle rendite e sulle pensioni”. (Crisi tra le due guerre mondiali. 1919-1939, Il Mulino). Vi ricorda qualcosa?

Il Fatto Quotidiano, 27 Dicembre 2011

di Vladimiro Giacché | 27 dicembre 2011 (132)

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UOTE="toto.s, post: 230214, member: 46741"]@sergio gattinara Di recente, i CDS sono stati emessi in copiosissima quantità in relazione ai titoli del debito pubblico sovrano dei Paesi dell’area-Euro, contribuendo in misura decisiva all’ampliamento dello spread di rendimento tra i titoli dei Paesi relativamente più forti (come la Germania) e quelli dei Paesi più deboli (come la Grecia).
Come la mettiamo allora? Sono forti sti tedeschi o no?[/QUOTE]
Caro amico,
io ho lavorato in Germania come condirettore centrale della 4a banca tedesca e ,.la rispostaè " tuto è relativo" Guarda il caso che ci occupa. Hanno , oltre ai derivati
delle posizioni con la clientela mondiale non molto buone ..Le hanno trasferite ad una società finanziaria americana che loro foraggiano così da non avere i bad debts in portafoglio. Poi lo Stato vedrà se potrà salvarli o no.Quello che hanno e ch enoi non avremo mai è la loro compattezza.Ti allego un vecchio articolo su di loro
 

Dimaraz

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Io sapevo che dai 100.000€ in su al massimo il prelievo forzoso era del 20%.
Tu mi stai dicendo che con 200.000€ in transito temporanei sullo stesso conto corrente (o sue due agenzie della stessa banca) il prelievo arriva al 50%. Neanche a Cipro sono arrivati a tanto, che è veramente sull'orlo dell'abisso come la Grecia.

Integro la replica frettolosa di ieri.
Fai confusione fra una eventuale "prelievo forzoso" (tassa patrimoniale) con quanto ti viene "garantito" in caso di insolvenza della banca presso cui depositi i tuoi soldi.

Servirà il testo integrale della nuova Legge per poter dire come e quanto peserà la modifica...ma per assurdo e lasciando efficaci i limiti del Fondo esistente si potrebbe paventare che ti "prosciugano" tutto l' ammontare al di sopra dei 100mila garntiti (sempre per testa e per banca).

Ma "stai sereno" :)mad::confuso::disappunto:)...quando decideranno di farlo...solo certi amici lo sapranno in anticipo.
 

Daniele 78

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Integro la replica frettolosa di ieri.
Fai confusione fra una eventuale "prelievo forzoso" (tassa patrimoniale) con quanto ti viene "garantito" in caso di insolvenza della banca presso cui depositi i tuoi soldi.

Servirà il testo integrale della nuova Legge per poter dire come e quanto peserà la modifica...ma per assurdo e lasciando efficaci i limiti del Fondo esistente si potrebbe paventare che ti "prosciugano" tutto l' ammontare al di sopra dei 100mila garntiti (sempre per testa e per banca).

Ma "stai sereno" :)mad::confuso::disappunto:)...quando decideranno di farlo...solo certi amici lo sapranno in anticipo.
Il prelievo forzoso sopra i 100.000€ è proprio in funzione dell'insolvenza della Banca. È stato approvato definitivamente dalla Camera ma deve ancora essere messo per iscritto in G.U.
Ieri ho pubblicato anche un link di Finanza che spiegava un pochino, l'hai visto??
 

toto.s

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Però una considerazione, ho letto (non molto attentamente però) i quasi 80 post e nessuno ha parlato di questa malefica cresta degli interessi.
La BCE ha elargito a man bassa soldi alle banche ad interessi quasi zero, paghiamo 70 miliardi di interessi all'anno per il nostro debito verso chiunque e adesso questo minacciato prelievo forzoso, sempre per salvare le banche (coi nostri soldi)!!!
Chi ha provocato tutto ciò???
 

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