vitt1

Membro Supporter
Proprietario Casa
Buongiorno a tutti, un condomino, oltre a detenere due cani piuttosto rumorosi per i quali più volte è stato richiamato senza successo, svolge ora part-time attività professionale di dog-sitter e conseguentemente ospita, anche in sua assenza dato che è un fisioterapista presso uno studio medico, altri cani con le ovvie conseguenze in termini di disturbo della quiete.
Il regolamento condominiale di tipo contrattuale non esclude studi professionali ( al primo piano c'è uno studio di architetti ) e negozi ( al pianterreno ) ma proibisce altre attività, tra cui quelle di “laboratori rumorosi”.
Secondo voi c'è spazio per usare anche questa leva nei suoi confronti e ottenere una sostanziale riduzione, se non eliminazione, del disturbo arrecato? Grazie.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
“laboratori rumorosi”.
Secondo voi c'è spazio per usare anche questa leva nei suoi confronti

Solo se dimostri che sia un laboratorio dove viviseziona gl animali!!!

Il "disturbo" è regolato da norme precise (Codice Civile "immissioni")... e se "detiene" un numero sproporzionato di animali dubito che gli Uffici Igiene/Asl tollerino un situazione "affollata".

Mi sfugge quel "attività professionale" di dog-sitter... magari verificare se risulta effettivamente e regolarmente iscritto in quanto tale potrebbe diventare un "arma".
 

Antonio Abiuso

Membro Attivo
Proprietario Casa
Direi che è un'attività di lavoro autonomo senza iscrizione in albi professionali. Qui a Genova gli esercenti sono una moltitudine in crescendo con varia denominazione in base alle specifiche mansioni svolte anche in case private e a seconda delle specifiche mansioni di assistenza agli animali (e ai padroni).
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
O tempora, o mores. Tutte le arti e tutti i mestieri se svolti con professionalità hanno il pregio della dignità di chi li svolge. Tuttavia mi ricordo quando, una cinquantina di anni fa, venni a conoscenza che in america alcune persone si mantenevano facendo il "dog sitter" mi faceva specie per l'originalità della motivazione del compenso; allora, in Italia, i cani erano molto meno e non so quanti proprietari sarebbero stati disposti ad affidare il proprio cane a sconosciuti, per giunta a pagamento. Da alcuni lustri questa attività è approdata anche in Italia.
In ogni caso è una professione necessaria per i cani che non possono stare in casa da soli, che soffrono la "sindrome da abbandono", che molestano le orecchie dei vicini di casa, che se non raggiungono l'imprecisato "congruo numero" non possono fare nulla.
 

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