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La signora ha deciso di acquistare l'appartamento sito al 3° piano perché è di suo gradimento come d'altronde fanno tutte le persone normali, scelgono di vivere in una casa che soddisfa i propri gusti e le proprie esigenze. Dato che la sig.ra (dottoressa) vive sola e dato che si trova bene con noi vicini su cui può contare qualora avesse bisogno anche solo di ritirare la posta dalla cassetta, ha deciso di rimanere a vivere qui a seguito del permesso ottenuto dall'assemblea, ovvio che qualora i condomini avessero espresso il loro pare contrario legalmente al momento richiesto la piattaforma non sarebbe stata ordinata.

I condomini che devono cibarsi l'ascensore di cui sopra possono richiederne la rimozione in apposita sede o chiedere di usufruire dello stesso pagando alla signora che l'ha installato la quota parte della spesa da lei sostenuta. Inoltre nessuno da noi ha imposto niente, anzi prima di fare la riunione condominiale abbiamo chiesto il parere di tutti quelli che potevano essere interessati all'utilizzo dell'ascensore e tutti ci hanno detto fate quello che vi occorre fare noi no abbiamo possibilità economiche per partecipare alla spesa. Quindi nessuna IMPOSIZIONE EGOISTICA.  Ritengo che l'egoismo sta dalla parte di chi vuole far cambiare casa al disabile.

Purtroppo soluzioni alternative non sono di aiuto all'invalidità del soggetto richiedente.

Nel ns. caso, inoltre, qualora la sig.ra dovesse cambiare casa o ...altro, la piattaforma elevatrice non resterebbe in abbandono, ma utilizzata da noi, proprietari quanto lei dell'impianto, finché morte non ci separi!

Il cambiare casa è soggettivo, infatti, potendo scegliere tra una spesa di €20.000,00 per un ascensore, che mi permetterebbe l'utilizzo del mio bellissimo appartamento (100 mq con luce dalla mattina alla sera e soffitti alti 3,20 mt.) per tutta la vita ed una spesa minima di € 180.000,00 per una casa nuova, scelgo l'ascensore, che tra l'altro fa aumentare di valore il mio appartamento.


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