U

User_29045

Ospite
Se il condomino è moroso l'amministratore DEVE provvedere al recupero del credito con i mezzi legali stabiliti SENZA l'autorizzazione dei condomini gia dopo il primo anno in piu, visto che il debito dovrebbe essere in capo a me condomino, NON puoi rilasciarmi liberatoria sui dare/avere col condominio cosa che è stata fatta.

Ti è chiaro che ormai siamo giunti al punto che anche gli Amministratori dichiarano ciò che non dovrebbero dichiarare? Tanto tutti sanno che con le cause legali si va avanti come minimo 7 anni, in Italia, e nel frattempo si buttano soldi per rimpinguare le casse degli avvocati. Da me abbiamo un amministratore che ha fatto decreto ingiuntivo nell'anno X; il condomino, furbescamente, nell'anno X+1 si è fatto pignorare prima e seconda casa di comune accordo con la sua EX moglie, che le ha fatto un pignoramento cautelativo, e adesso l'amministratore non pretende altro, e si accontenta di quello che il condomino gli concede di tanto in tanto, fermo restando che il debito del condomino sta divergendo negativamente: parlo di cifre a 4 zeri. Quindi vorrei capire di cosa parli quando dici, "DEVE provvedere al recupero del credito". Tutto è basato sulla correttezza dei condomini, ma se i condomini non sono corretti e smettono di pagare con trucchetti vari, e l'amministratore fa spallucce perché per lui è una rogna in più che non vuole nemmeno sobbarcarsi, il condominio inizia a fare acqua da tutte le parti.
 

Antonio Abiuso

Membro Attivo
Proprietario Casa
'Possessore' il tuo quadro mi sembra alquanto impreciso. Merita alcuni "distinguo".
L'amministratore non può, salvo consenso assembleare, stare lì a girarsi i pollici lasciando lievitare i crediti condominiali. In caso contrario viene cacciato a calci in c......dai condomini come pure dal singolo condomino con apposita procedura (artt. 1129-1131 cod.civ.).
= Il 'pignoramento' non ha, - a differenza del 'sequestro' - alcun carattere, come scrivi, "cautelativo"; ma è una fase del procedimento esecutivo che necessariamente culmina con la vendita all'asta del bene (nella fattispecie i beni immobili staggiti (ad arte?) dalla moglie del condomino insolvente.
= Pertanto se l'Amministratore ha ottenuto, come hai detto, un decreto ingiuntivo (che oltre ad essere stato concesso ex lege in 'forma esecutiva' sarà pure passato in giudicato) ha il dovere, non la pura facoltà, d'inserire il credito nel procedimento esecutivo e quindi di attivarlo fino alla vendita coattiva dell'immobile e/o degli immobili oggetto della esecuzione fino al soddisfacimento del credito.
= Che poi questo continui, come scrivi, a "divergere" (?!) arrivando ai "4 zeri" per l'inerzia amministrativa, favorita dalla connivenza della (o di parte della) compagine condominiale, è un fatto che non giustifica assolutamente il fatalismo che ne consegue da parte del singolo condomino contrario a tale andazzo. Infatti c'è pure da dire che il credito del condominio, come tutti i crediti, rischia col passare del tempo di cadere in prescrizione se non si fa nulla per evitarlo. Non è certo una bella prospettiva per i condomini 'virtuosi' che sono soliti sobbarcarsi le spese comuni comprese quelle del moroso seriale.
Comunque sia, l'unico vero pericolo ad attivare nei modi succitati il credito in questione sai nel tuo caso qual'è? Non è a mio avviso rappresentato dal pignoramento (se di questo si tratta) ottenuto dalla moglie/complice(?) sugli immobili di proprietà del coniuge insolvente quanto invece dal fatto che su di questi gravino delle ipoteche per mutui concessigli dalle banche, poiché in tale ipotesi non ci sarebbe trippa per gatti per nessun altro.
 
U

User_54452

Ospite
'Possessore' il tuo quadro mi sembra alquanto impreciso. Merita alcuni "distinguo".
L'amministratore non può, salvo consenso assembleare, stare lì a girarsi i pollici lasciando lievitare i crediti condominiali. In caso contrario viene cacciato a calci in c......dai condomini come pure dal singolo condomino con apposita procedura (artt. 1129-1131 cod.civ.).
come gia scritto 2 condomini su 4 con praticamente la maggioranza dei millesimi sono parenti dell'amministratore, Cacciato magari! se la magagna fosse saltata fuori prima.La casa era stata ereditata 2 anni fa ma in nessun modo e con nessuno strumento è mai stato fatto presente niente.

= Che poi questo continui, come scrivi, a "divergere" (?!) arrivando ai "4 zeri" per l'inerzia amministrativa, favorita dalla connivenza della (o di parte della) compagine condominiale, è un fatto che non giustifica assolutamente il fatalismo che ne consegue da parte del singolo condomino contrario a tale andazzo. Infatti c'è pure da dire che il credito del condominio, come tutti i crediti, rischia col passare del tempo di cadere in prescrizione se non si fa nulla per evitarlo. Non è certo una bella prospettiva per i condomini 'virtuosi' che sono soliti sobbarcarsi le spese comuni comprese quelle del moroso seriale.

i condomini virtuosi sapevano essendo parenti,ma devono trovare il modo di riprendersi i soldi di una causa per i millesimi che si è dovuta fare per dirimere una diatriba sulle spese condominiali dell'immobile venduto. Diatriba che grazie all'amministratore è stata protratta per piu di un anno con il rischio di lucro cessante. E ora ovviamente la vendetta..storia uscita agli ultimi minuti dell ultima assemblea con immobile gia venduto
[/QUOTE]
 

Antonio Abiuso

Membro Attivo
Proprietario Casa
Una "causa per i millesimi protrattasi per più di un anno"? E ti pare scandaloso? Evidentemente non sei del mestiere. Le controversie del genere si sa quando iniziano ma non quando finiscono; normalmente per vederne l'esito va già bene stare dentro un quinquennio.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
come gia scritto 2 condomini su 4 con praticamente la maggioranza dei millesimi sono parenti dell'amministratore

In un Condominio di tal genere (4 proprietari) avere la maggioranza di millesimi non porta a nulla.
Serve anche la maggioranza di "teste" per rendere valida una delibera.

Se vale l'appunto che ti ha mosso
Non è necessario menzionare nominativamente i condomini morosi nel verbale di assemblea.
C'è un CONSUNTIVO da leggere, e sul consuntivo ci stanno le colonne DARE e AVERE.
allora anche la tua compagna ha le sue colpe anche per non avere agito contro il tuo amministratore (e i suoi "accoliti").

Se un amministratore non fa il proprio dovere e causa danno alla compagine ne risponde in prima persona...e anche se la giustizia è lunga di certo non conviene agire tanto alla "carlona".
 
U

User_29045

Ospite
Credo proprio che valga "l'appunto che ho mosso", Dimaraz.
L'amministratore è tenuto per legge a mandare, ALMENO una volta l'anno (salvo richiesta specifica che può provenire dal singolo condomino), la "stampa situazione condomini" dove si elenca, nome per nome, la situazione di dare o avere del singolo condomino.
Mandando un semplice consuntivo con esposizione della situazione dare/avere del singolo, l'amministratore è esente da ogni colpa. Basta solo trovare la voglia e il tempo di leggere il consuntivo, facendosi balzare all'occhio grossi numeri alla voce DARE.
 
U

User_29045

Ospite
Fatto sta che la mia situazione è molto simile a quella del postante, in quanto da me abbiamo un moroso a "quasi quattro zeri", l'amministratore nel 2014 ha emesso decreto ingiuntivo, lui nel 2015 si è fatto fare un ATTO GIUDIZIARIO con specie "ATTO ESECUTIVO O CAUTELARE" e con VERBALE DI PIGNORAMENTO IMMOBILI dalla ex moglie (che ipotizzo consenziente e d'accordo), proprio per evitare che la messa in vendita all'asta della casa porti qualcosa al condominio: viene prima la ex moglie.
L'amministratore ora - per sua stessa ammissione telefonica - si accontenta di "quel poco che gli dà di tanto in tanto", ma forse gli è sfuggito che così il debito continua ad aumentare.
Prima o poi questa bolla di sapone scoppierà, dopodiché voglio vedere che accade.
 

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