Infatti ho letto il vademecum Enea di cui ho messo il link nel post n. #26.
Sta scritto:
Solo nel caso di interventi in singole unità immobiliari, l’asseverazione può essere sostituita dalla certificazione del fornitore (o assemblatore o installatore) di detti elementi, che attesti il rispetto dei suddetti requisiti.
E non mi è chiaro dove sta scritto che il fornitore degli infissi deve calcolare il risparmio energetico, dato che i requisiti tecnici richiesti sono i seguenti:
REQUISITITECNICI SPECIFICI: - l’intervento deve configurarsi come sostituzione di elementi già esistenti e/o sue parti (e non come nuova installazione); - deve delimitare un volume riscaldato verso l’esterno o verso vani non riscaldati; - deve assicurare un valore di trasmittanza termica (Uw) inferiore o uguale al valore di trasmittanza limite riportato in tabella 2 del D.M. 26 gennaio 2010.
Comunque se subirò un controllo e mi verrà chiesta altra documentazione tecnica, oltre alle schede del prodotto e calcoli trasmittanze precedente ed attuale, me la procurerò.
Hai letto bene la frase
completa che ho scritto riferita ai vademecum? "vero solo in ambito di Ecobonus e non di Bonus Ristrutturazioni".
Il problema sta proprio qui: tu hai detto di aver compilato la comunicazione Enea "Bonus Casa 2020", che è quella che si invia quando si richiede il Bonus Ristrutturazioni e non l'Ecobonus.
Tant'è che nella pagina del portale che hai usato per l'invio, sotto a "Bonus Casa 2020", sta scritto "Detrazioni fiscali per le
ristrutturazioni edilizie anno 2020 -
art. 16.bis DPR 917/86 (TUIR)".
Ecobonus e Bonus Ristrutturazioni sono due agevolazioni che si basano su leggi distinte, completate da decreti tecnici di riferimento non sempre comuni e con regole in buona parte differenti.
Di conseguenza, anche i portali per l'invio delle comunicazioni sono separati e prevedono inserimenti di dati in parte diversi.
In merito agli infissi le norme di riferimento sono:
- per l'Ecobonus, la 296/06, comma 345b e s.m.i.
- per il Bonus Ristrutturazioni, appunto, il DPR 917/86 (TUIR), art. 16.bis, lett. h e s.m.i.
Nel tuo caso, potevi quindi decidere con quale delle due agevolazioni detrarre e hai scelto (magari inconsapevolmente) la seconda.
E l'art. 16.bis, lett. h del TUIR prevede che si "
ottenga idonea documentazione attestante il conseguimento di risparmi energetici in applicazione della normativa vigente in materia", cosa invece non richiesta per l'Ecobonus.
Perciò, o hai sbagliato ad inviare la comunicazione o ti manca la dichiarazione di risparmio energetico.
Nel primo caso, puoi annullare la comunicazione Bonus Ristrutturazioni e inviare quella Ecobonus. Se sono già passati 90 gg. dal termine lavori dovrai prima pagare 250 euro tramite ravvedimento in bonis per il ritardo, con modello F24 ELIDE.
Nel secondo, devi trovare qualcuno che ti faccia la dichiarazione di risparmio energetico.
Quando poi dici:
Siccome sulla dichiarazione presentata all'Enea ho scritto tutti i dati richiesti, ne ho dedotto che il calcolo del risparmio energetico con la formula che dici tu lo faccia appunto l'Enea o l'Agenzia delle Entrate o chi per loro.
Mi pare strano che il contribuente debba pagare un tecnico specializzato e svolgere una pratica burocratica complicata relativa ad un lavoro banale come cambiare la porta finestra di un balcone!
Confermi la mia tesi del "fai da te".
In questi ambiti, proprio per il complesso intrico normativo che ne sta alla base, non bisogna mai "dedurre", ma sapere.
"La legge non ammette ignoranza", dice un famoso proverbio. E, applicato ai Bonus Casa, è vero più che mai.
D'altro canto, per poter conoscerne ogni aspetto, bisogna leggere e memorizzare centinaia di pagine di leggi, decreti, comunicazioni, circolari, ecc.
E, soprattutto, bisogna sapere come applicarle, il che prevede tempo, competenze pregresse, risorse ed esperienza sul campo.
Insomma è un lavoro a tutti gli effetti.
Il fatto che l'intervento che hai eseguito sia di modesta entità è irrilevante ai fini dell'applicazione delle regole per l'ottenimento dei bonus.
Infatti, che tu installi un serramento o che li cambi in una palazzina intera, le basi tecniche e burocratiche cambiano ben poco.
Ma veniamo al lato che qui pare sconvolgere molte persone: essere costretti a rivolgersi ad un tecnico brutto e cattivo, che campa sulle spalle del povero contribuente ed è sempre pronto ad approfittarsi di lui.
Quanto ti sarebbe costato per il tuo intervento?
AVVISO: Non prendete quello che scrivo di seguito come marchetta (tanto so che qualcuno lo farà lo stesso), ma come esempio pratico per spiegare nel modo più oggettivo possibile costi e benefici di un intervento professionale.
Partendo dal presupposto che non esistono listini imposti e che gli onorari possono variare in base a mille condizioni, posso parlare per il nostro Studio.
La cifra che richiediamo per un pratica Enea serramenti per un singolo appartamento va dai 100 ai 150 euro IVA compresa (detraibili in caso di redazione di asseverazioni).
E non inviamo semplicemente la comunicazione telematica prendendo per buona la documentazione fatta da altri, ma:
- raccogliamo e verifichiamo tutta la documentazione tecnica e fiscale prodotta
- ci interfacciamo con enti, professionisti e fornitori (aiutandoli a preparare come si deve la documentazione da dare al cliente)
- produciamo dichiarazioni e certificazioni, se necessario
Invito alla riflessione:
- il tempo perso per informarsi per i fatti propri
- la preoccupazione di capire se si è fatto tutto come si deve
- l'eventuale altro tempo per individuare e poi correggere probabili errori commessi
- il rischio di ritiro delle agevolazioni col conseguente pagamento di relativi interessi e sanzioni
valgono meno di queste cifre?
A voi fare le dovute considerazioni.