proid
Membro Attivo
Salve, abbiamo un anziana zia malata e non autosufficiente che non ha abbastanza reddito per continuare a pagare da sola la badante tantomeno il pensionato.
Non si è mai sposata e quindi una futura eredità andrà ai fratelli e in caso di morte di questi ultimi ai nipoti.
Dei sei fratelli solo due sono vivi e anch'essi malati quindi neanche loro sono in grado di affrontare la problematica.
Un domani quando bisognerà ripartire l'eredità (ovvero il ricavato dalla vendita del suo immobile) sarà ripartita principalmente tra tutti i nipoti.
Molti nipoti abitano lontano e alcuni di essi per motivi diversi sicuramente non potranno o non vorranno aiutarla economicamente.
Stiamo avviando la pratica per chiededere sussidi ma sicuramente anche ottenendoli e includendo la piccola pensione copriranno poco più del 60% del necessario per paghare tutte le spese mensili badante inclusa.
Noi nipoti più vicini geograficamente ci stiamo attivando per quotarci con una quota ognuno per coprire le somme mancanti.
La nostra paura è che quando un domani quando si ripartirà l'eredità e le quote andranno anche ai nipoti che non hanno contribuito ad aiutarla con la loro quota-parte, noi non otterremo il rimborso delle somme che le abbiamo prestato per vivere.
Ipotizziamo che il modo sicuro per ottenere il riconoscimento del credito al momento della suddivisione delle quote di eredità sia contribuire eseguendo mensilmente sul conto della zia un bonifico con causale "prestito familiare infruttifero".
La domanda che poniamo è : basta il bonifico per avere la certezza di poter avere riconosciuto il credito al momento opportuno e quindi prima di tutto ottenere il rimborso delle somme prestate dall'eredità e ripartire solo la rimanenza?
Servirà una dichiarazione della zia per autorizzare i prestiti e il futuro riborso? Se SI abbiamo anche paura che trattandosi di malattia che non le permette di mantenere capacità di intendere e di volere ogni dichiarazione non avrebbe valore se contestata.
Grazie mille
Non si è mai sposata e quindi una futura eredità andrà ai fratelli e in caso di morte di questi ultimi ai nipoti.
Dei sei fratelli solo due sono vivi e anch'essi malati quindi neanche loro sono in grado di affrontare la problematica.
Un domani quando bisognerà ripartire l'eredità (ovvero il ricavato dalla vendita del suo immobile) sarà ripartita principalmente tra tutti i nipoti.
Molti nipoti abitano lontano e alcuni di essi per motivi diversi sicuramente non potranno o non vorranno aiutarla economicamente.
Stiamo avviando la pratica per chiededere sussidi ma sicuramente anche ottenendoli e includendo la piccola pensione copriranno poco più del 60% del necessario per paghare tutte le spese mensili badante inclusa.
Noi nipoti più vicini geograficamente ci stiamo attivando per quotarci con una quota ognuno per coprire le somme mancanti.
La nostra paura è che quando un domani quando si ripartirà l'eredità e le quote andranno anche ai nipoti che non hanno contribuito ad aiutarla con la loro quota-parte, noi non otterremo il rimborso delle somme che le abbiamo prestato per vivere.
Ipotizziamo che il modo sicuro per ottenere il riconoscimento del credito al momento della suddivisione delle quote di eredità sia contribuire eseguendo mensilmente sul conto della zia un bonifico con causale "prestito familiare infruttifero".
La domanda che poniamo è : basta il bonifico per avere la certezza di poter avere riconosciuto il credito al momento opportuno e quindi prima di tutto ottenere il rimborso delle somme prestate dall'eredità e ripartire solo la rimanenza?
Servirà una dichiarazione della zia per autorizzare i prestiti e il futuro riborso? Se SI abbiamo anche paura che trattandosi di malattia che non le permette di mantenere capacità di intendere e di volere ogni dichiarazione non avrebbe valore se contestata.
Grazie mille