Avendo avuto la pazza idea di acquistare un appartamento, mi sono imbattuto in una miriade di Agenzie Immobiliari. Premetto che l’intermediazione immobiliare è sempre esistita (ricordo i “sensali” ai tempi di mia nonna), sempre esisterà e che svolge una funzione utile, ma, a mio avviso, ora è diventata prepotente, esosa e, in taluni casi, anche disonesta e non più un servizio utile.
La provvigione per la mediazione varia, su Roma, dal 2% (i rarissimi “onesti”: ne ho trovato uno solo su 11) al 5% del prezzo di vendita stabilito per l’immobile e non si può sfuggire né trattare: ci si sente proprio in preda agli avvoltoi e presi per il collo ed anche per un’altra parte del corpo….
Partendo dalla mia recente esperienza (ed anche da un recente articolo sulla rivista Altroconsumo, che mette in cattiva luce le Agenzie Immobiliari) vorrei fare le seguenti riflessioni che metto nel forum:
1 – Non si capisce per quale ragione l’importo della provvigione debba essere una percentuale del prezzo dell’immobile e non una cifra rapportata al lavoro effettivo ed oggetto di trattazione preventiva con venditore ed anche con acquirente: se incarico un pittore per ridipingermi le pareti, nel prezzo che proporrà saranno comprese le spese ed il suo guadagno derivante dal lavoro da fare (l’area delle pareti) e non sarà una percentuale sui prezzi delle case nella zona. Esempio: se in uno stesso stabile si affidano ad un’Agenzia l’appartamento dell’ex portiere (70.000,00 euro) e l’attico+superattico (350.000,00 euro), il “lavoro” dell’Agenzia sarà identico per i due immobili e, allora, perché le provvigioni saranno notevolmente diverse? A parità di lavoro ci dovrebbe essere una sostanziale parità di guadagno.
2 – Indipendentemente da quanto detto sopra, considerando le percentuali citate ed i prezzi attuali degli immobili, la provvigione diventa comunque una cifra eccessiva in rapporto al lavoro effettivamente svolto ed alle “spese” sostenute. Per un appartamento da 370.000,00 euro mi son sentito chiedere una provvigione del 4%+IVA, cioè la bellezza di 14.800,00+3.256,00=18.056,00 euro: e cosa ha fatto l’Agenzia per meritare tale cifra esorbitante, che mia moglie guadagna in 7-8 mesi di duro lavoro ad elevata responsabilità articolato in turni giorno/notte/festivi, oltre a far visionare l’immobile, a ricevere le telefonate degli acquirenti e a mettere qualche annuncio (il tutto sempre in orario d’ufficio e spesso esclusi anche i giorni prefestivi)? Ecco svelato il motivo del proliferare come funghi delle Agenzie immobiliari: per ogni titolare è sufficiente la vendita di un paio di appartamenti l’anno per assicurarsi praticamente uno stipendio di buon livello senza troppa fatica e senza grosse responsabilità (vedi punto 3). A mio parere i cittadini dovrebbero ribellarsi a questo stato di cose ed il legislatore dovrebbe porre un freno a questo scandalo, vietando la provvigione a percentuale e inserendo altri parametri da individuare, ma legati al lavoro svolto, alle spese sostenute ed alle prestazioni erogate, così come avviene per ogni altro lavoro, ovvero stabilendo almeno una tariffa minima anche percentuale e la trattabilità su eventuali aumenti; al limite, come avviene a Roma per le Agenzie funebri, il Comune potrebbe aprire un’Agenzia di intermediazione comunale a prezzi calmierati. P.S. - Per la cronaca mi sono rifiutato di acquistare l'immobile perchè mi veniva il voltastomaco al pensiero di dare all'avvoltoio (anche nell'aspetto fisico!) dell'Agenzia una somma tanto elevata ed anche per rispetto di chi lavora duro duro tutti i giorni per cifre irrisorie.
3 – Tutto quanto detto, poi, senza tener conto del servizio offerto, cioè di cosa effettivamente faccia l’Agenzia oltre alle tre cose basilari suddette (far visionare+ricevere telefonate+mettere annunci): le peggiori non fanno nulla di più e alcune tendono anche ad imbrogliare gli acquirenti circa lo stato dell’immobile ed altro pur di vendere ed accaparrarsi la succosa provvigione, mentre le migliori accompagnano le parti fino al rogito prendendo e fornendo informazioni attendibili sullo stato, fiscale e non, dell’immobile, registrando a proprie spese il preliminare, fornendo al notaio tutta la documentazione in regola, etc.., in ogni caso sempre e comunque con spese irrisorie rispetto alla provvigione chiesta e sempre in assenza di vere e proprie responsabilità in merito al “lavoro” svolto, in quanto la vendita sarà sempre un rapporto privato venditore/acquirente.
La provvigione per la mediazione varia, su Roma, dal 2% (i rarissimi “onesti”: ne ho trovato uno solo su 11) al 5% del prezzo di vendita stabilito per l’immobile e non si può sfuggire né trattare: ci si sente proprio in preda agli avvoltoi e presi per il collo ed anche per un’altra parte del corpo….
Partendo dalla mia recente esperienza (ed anche da un recente articolo sulla rivista Altroconsumo, che mette in cattiva luce le Agenzie Immobiliari) vorrei fare le seguenti riflessioni che metto nel forum:
1 – Non si capisce per quale ragione l’importo della provvigione debba essere una percentuale del prezzo dell’immobile e non una cifra rapportata al lavoro effettivo ed oggetto di trattazione preventiva con venditore ed anche con acquirente: se incarico un pittore per ridipingermi le pareti, nel prezzo che proporrà saranno comprese le spese ed il suo guadagno derivante dal lavoro da fare (l’area delle pareti) e non sarà una percentuale sui prezzi delle case nella zona. Esempio: se in uno stesso stabile si affidano ad un’Agenzia l’appartamento dell’ex portiere (70.000,00 euro) e l’attico+superattico (350.000,00 euro), il “lavoro” dell’Agenzia sarà identico per i due immobili e, allora, perché le provvigioni saranno notevolmente diverse? A parità di lavoro ci dovrebbe essere una sostanziale parità di guadagno.
2 – Indipendentemente da quanto detto sopra, considerando le percentuali citate ed i prezzi attuali degli immobili, la provvigione diventa comunque una cifra eccessiva in rapporto al lavoro effettivamente svolto ed alle “spese” sostenute. Per un appartamento da 370.000,00 euro mi son sentito chiedere una provvigione del 4%+IVA, cioè la bellezza di 14.800,00+3.256,00=18.056,00 euro: e cosa ha fatto l’Agenzia per meritare tale cifra esorbitante, che mia moglie guadagna in 7-8 mesi di duro lavoro ad elevata responsabilità articolato in turni giorno/notte/festivi, oltre a far visionare l’immobile, a ricevere le telefonate degli acquirenti e a mettere qualche annuncio (il tutto sempre in orario d’ufficio e spesso esclusi anche i giorni prefestivi)? Ecco svelato il motivo del proliferare come funghi delle Agenzie immobiliari: per ogni titolare è sufficiente la vendita di un paio di appartamenti l’anno per assicurarsi praticamente uno stipendio di buon livello senza troppa fatica e senza grosse responsabilità (vedi punto 3). A mio parere i cittadini dovrebbero ribellarsi a questo stato di cose ed il legislatore dovrebbe porre un freno a questo scandalo, vietando la provvigione a percentuale e inserendo altri parametri da individuare, ma legati al lavoro svolto, alle spese sostenute ed alle prestazioni erogate, così come avviene per ogni altro lavoro, ovvero stabilendo almeno una tariffa minima anche percentuale e la trattabilità su eventuali aumenti; al limite, come avviene a Roma per le Agenzie funebri, il Comune potrebbe aprire un’Agenzia di intermediazione comunale a prezzi calmierati. P.S. - Per la cronaca mi sono rifiutato di acquistare l'immobile perchè mi veniva il voltastomaco al pensiero di dare all'avvoltoio (anche nell'aspetto fisico!) dell'Agenzia una somma tanto elevata ed anche per rispetto di chi lavora duro duro tutti i giorni per cifre irrisorie.
3 – Tutto quanto detto, poi, senza tener conto del servizio offerto, cioè di cosa effettivamente faccia l’Agenzia oltre alle tre cose basilari suddette (far visionare+ricevere telefonate+mettere annunci): le peggiori non fanno nulla di più e alcune tendono anche ad imbrogliare gli acquirenti circa lo stato dell’immobile ed altro pur di vendere ed accaparrarsi la succosa provvigione, mentre le migliori accompagnano le parti fino al rogito prendendo e fornendo informazioni attendibili sullo stato, fiscale e non, dell’immobile, registrando a proprie spese il preliminare, fornendo al notaio tutta la documentazione in regola, etc.., in ogni caso sempre e comunque con spese irrisorie rispetto alla provvigione chiesta e sempre in assenza di vere e proprie responsabilità in merito al “lavoro” svolto, in quanto la vendita sarà sempre un rapporto privato venditore/acquirente.