Alcuni agenti operano in un modo, altri all'opposto.
Si spera, in entrambi i casi, con il consenso del cliente venditore e con la trasparenza verso i potenziali acquirenti.
Quelli che bloccano le visite e non ritirano proposte.
Visto che non ritirano altre proposte, dovrebbero avere almeno l'accortezza di informare il cliente venditore. Fra le poche cose chiare in questo contesto sicuramente vi è il dovere per il mediatore di "comunicare alle parti le circostanze a lui note, relative alla valutazione e alla sicurezza dell'affare, che possono influire sulla conclusione di esso”.
Quindi qui il rischio è di far incavolare il venditore se venisse a sapere di potenziali proposte, magari migliorative, di cui non è stato informato e la cui omissione lo ha danneggiato.
Quelli che continuano con le visite e ritirano altre proposte.
Qui il rischio è di far incavolare gli acquirenti che, spesso, pensano erroneamente che valga il concetto che chi prima arriva ha più diritto di acquistare rispetto a chi arriva dopo.
Informare che vi è una proposta formale, non ancora accettata, già al momento della visita è un dovere morale nei confronti dei nuovi potenziali acquirenti.