Lira75

Membro Attivo
vorrei chiedervi...come funziona un contratto di affitto? voglio andare a vivere da solo per non essere truffato da chi mi concede un appartamento come devo fare? E' vero che è detraibile dal 730? In che misura?
Se domessi pagare al mese € 350 quanto mi rimborserebbe lo stato?
 

nicoz

Membro Attivo
Proprietario Casa
Com’è costituito un contratto
Nel caso dei contratti di locazione, la legge non predispone una forma precisa che il documento deve possedere. L’importante infatti è che contenga alcune informazioni, ovvero:

  • Nome dell’affittuario e del locatore
  • Data di inizio e durata del contratto
  • Identificazione del bene
  • Prezzo del canone
  • Modalità aggiornamento Istat
  • Dettagli caparra
Sul web è possibile trovare modelli e fax simili che suggeriscono come stipulare un contratto d’affitto ma, si ribadisce, la formula è assolutamente libera.
Quello che è importante, infatti, è che locatore e locatario chiariscano alcuni punti, ovvero:

Durata e scadenza del contratto.
Generalmente, la tipologia dell’accordo implica di per sé una durata fissa. Quello libero, ad esempio, segue la formula 4+4, mentre quello concordato 3+2. Quest’informazione è fondamentale nel caso in cui l’affittuario voglia lasciare prima di questa data l’appartamento. Nella maggior parte dei casi, infatti, occorre un preavviso di almeno 3 mesi.

Canone mensile.
Il cosiddetto affitto dev’essere stabilito in sede contrattuale e dev’essere rispettato da ambedue le parti. Un’altra clausola a questa connessa è l’aggiornamento Istat: se si tratta di un uso abitativo, allora questa è a discrezione del padrone di casa che può prevederla nella misura del 75% o anche del 100%; nel caso di contratti ad uso commerciale, la legge prevedere la sola possibilità del 75%.

L’attivazione o il rifiuto della cedolare secca. Si tratta di un regime contributivo che sostituisce quello ordinario, composto dall’IRPEF, dall’imposta di registro e quella di bollo. La cedolare è un unico istituto nato per agevolare la regolarizzazione dei contratti. Se il proprietario vuole attivarla, deve informare l’inquilino e procedere non oltre 30 giorni dalla data di stipula del contratto.

La caparra.
Per legge non è possibile richiedere più di tre mesi d’affitto come caparra: solitamente ne bastano due. Questa è una sorta di assicurazione per tutti gli incidenti che possono verificarsi durante la permanenza dell’inquilino nell’appartamento. Al termine del contratto, se non sono sopravvenute condizioni particolari, viene restituita.

Registrazione.
Il contratto, per essere valido, dev’essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate. È possibile procedere per via telematica – sono disponibili software gratuiti presso il sito dell’ente pubblico – oppure per via cartacea.

Diritti dell’inquilino
Prima di sapere come stipulare un contratto d’affitto, occorre conoscere uno dei più importanti diritti di cui gode l’inquilino: quello di prelazione. Significa che, se il padrone di casa vuole modificare qualche caratteristica del contratto – alzare l’affitto, per esempio – deve sempre rivolgere la prima offerta all’inquilino che già abita il locale. Se poi questi rifiuta – perché ritiene, per ipotesi, irragionevole un aggiornamento dell’Istat superiore al 100% – allora solo in questo caso, il proprietario può cercare un terzo affittuario. Sito progedil)ciao
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
E' vero che è detraibile dal 730?
Ex art. 16, comma 01 del TUIR ai contribuenti che stipulano o rinnovano contratti di locazione di immobili adibiti ad abitazione principale spetta una detrazione di:
- 300,00 euro se il reddito complessivo (comprensivo del reddito assoggettato al regime della cedolare secca) non supera 15.493,71 euro;
- 150,00 euro se il reddito complessivo (comprensivo del reddito assoggettato al regime della cedolare secca) è superiore a 15.493,71 euro ma non a 30.987,41 euro.

Ex art. 16, comma 1-ter) del TUIR, ai giovani di età compresa tra i 20 e i 30 anni che hanno stipulato un contratto di locazione ai sensi della legge 9 dicembre 1998, n. 431, per l’unità immobiliare adibita ad abitazione principale, spetta una detrazione di 991,60 euro. La detrazione spetta solo se il reddito complessivo (comprensivo del reddito assoggettato al regime della cedolare secca) non è superiore a 15.493,71 euro. La detrazione compete per i contratti di locazione stipulati a partire dal 2007 e spetta per tre annualità sempre che il conduttore si trovi nelle condizioni anagrafiche e reddituali richieste dalla norma.

Ex art. 16, comma 1-bis) del TUIR, è prevista una detrazione ai lavoratori dipendenti che hanno trasferito la propria residenza nel comune di lavoro o in uno di quelli limitrofi, nei 3 anni antecedenti a quello di richiesta della detrazione, (la detrazione spetta per i primi tre anni dalla data di variazione della residenza) purché il nuovo comune di residenza disti dal vecchio almeno 100 km, e comunque al di fuori dalla propria regione, e che siano titolari di qualunque tipo di contratto di locazione di unità immobiliari adibite ad abitazione principale degli stessi.
Tale detrazione, rapportata al periodo dell’anno durante il quale l’abitazione ha costituito la dimora principale del contribuente, è così determinata:
- 991,60 euro se il reddito complessivo (comprensivo del reddito assoggettato al regime della cedolare secca) non supera 15.493,71 euro;
- 495,80 euro se il reddito complessivo (comprensivo del reddito assoggettato al regime della cedolare secca) supera 15.493,71 euro, ma non 30.987,41 euro.
 

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