Quindi, A e B hanno il 50% di villa + terreno, mentre il restante 50% è forse dello stato ( hanno rinunciato all'eredità del padre 12 anni prima e nessuno si è mai fatto vivo e non ci sono documenti ufficiali che attestino a chi sia andata questa quota)
In principio questa proprietà apparteneva a qualcuno per intero o era già divisa al 50%.
I figli hanno avuto questo 50% perchè è morta anche la mamma, a cui era cointestata casa ( 50% padre, 50% madre)
Non è molto chiaro: sembrerebbe che la madre di A e di B avesse la proprietà del 50% e che il restante 50% fosse del padre, nonché marito; altrimenti si potrebbe pensare che l'uomo di cui si parla sia il nonno di A e di B.
Nel primo caso (padre e quindi marito) la successione o la rinuncia alla eredità andava fatta da tutti gli aventi diritto: coniuge superstite, cioé la moglie, e da i figli A e B.
Quindi A e B non possono non sapere dove sia finita l'altra metà di successione.
Cosa diversa è se l'uomo in questione sia stato il nonno di A e di B e che il loro zio, o la loro zia, abbia rinunciato al suo 50%. In questo caso andava comunque fatta la successione quando è morto il nonno e la rinuncia alla parte di eredità andava formalizzata con atto pubblico da un notaio o presso la cancelleria del tribunale della città presso la quale è aperta la successione.
La rinuncia dell'eredità da parte di uno o più aventi diritto o , se estranei in presenza di testamento, detti "chiamati", comporta l'accrescimento a favore di chi accetta.
Ecco perché la situazione sembra irreale: è spiegata male.
Forse volevi dire che la casa era per il 50% proprietà di mamma e papà e che il rimanente 50% fosse di proprietà di Tizio. Quando è morto Tizio non si è saputo nulla sulla sua successione. Ma come è possibile? Tizio non abitava nell' immobile? era solo stato un cofinanziatore della acquizione del terreno e della costruzione dell' immobile? in ogni caso alla morte di papà andava fatta la successione sulla sua parte di proprietà.