Adriano Giacomelli

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Proprietario Casa
Buongiorno,
desidero annettere alla mia unità abitativa una piccolissima porzione condominiale, ovviamente con il consenso di tutti i condomini. (una piccolo anfratto della centrale termica diverrebbe, con opere murarie, il box doccia di un mio bagno) Prassi sarebbe regolarizzare con un costoso atto notarile. Trattasi di II° casa con il coinvolgimento di persone residenti in varie parti d'Italia e quindi macchinoso organizzarlo. Intendo liquidare la cifra che mi verrà richiesta e fare tutte le attività che mi richiederanno, ma quale iter più semplice potrei seguire?
Adriano Giacomelli
 

ralf

Nuovo Iscritto
Ciao Adriano,penso proprio che non ci siano altre possibilità, oltre quella di andare dal Notaio dopo aver espletato tutte le pratiche "condominiali".Credo che se non ci sarà l'unanimità dei condomini difficilmente si potrà addivenire ad una conclusione.
Abitando questi ultimi in varie parti d'Italia la situazione si complica ulteriormente, occorrerebbe che un condomino raccogliesse le procure notarili dei più lontani.Ci vorrà un pò di pazienza ;)
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
Re: Acquisire un pezzetto di proprietà condominiale. Devo fare u

Grazie, era ciò che immaginavo, ma alle volte si spera nella fervida immaginazione di qualche d'uno.
Grazie
Adriano Giacomellli
 

Adriano Giacomelli

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Proprietario Casa
Re: Acquisire un pezzetto di proprietà condominiale. Devo fare u

Caro Realessandro,
hai esperienze o sentito dire storico a cui rifarsi?
Andrò subito a vedere art. 1159. Interessante!
Adriano Giacomelli
 

Ennio Alessandro Rossi

Membro dello Staff
Professionista
Ripassando vedo solo ora il tuo post. Ho esperienza diretta di un caso affronato e superato in sede di rogito; caso alla stessa maniera che ho superato empiricamente come dall' avvocato di cui riporto l'articolo dal quale potrai trarre qualche spunto interessante (spero,credo)
10 Giu 09

Buongiorno a tutti. Un mio cliente aveva sottoscritto una proposta di acquisto con un’agenzia immobiliare. Nella descrizione dell’immobile si diceva che si trattava di una casa nel centro storico, composta di due vani al piano primo, un vano al secondo piano, un locale con antistante terrazzo al piano terzo. Nella stessa proposta si specificava che l’immobile non era accatastato e che il venditore vi avrebbe provveduto a sue spese. Presentato il docfa, l’agenzia del territorio, accatastava il primo ed il secondo piano, riservandosi per il locale al terzo piano ed il terrazzo.Esaminando i titoli di provenienza, in tutti i precedenti passaggi si parlava solo del primo e del secondo piano e non del terzo e del terrazzo. Ciò provocava un enorme problema in quanto ai sensi dell’articolo 1117 c.c., il lastrico solare salvo diversi accordi contenuti nel titolo, si presume essere condominiale o comune. L’immobile oggetto della proposta derivava da una precedente unità immobiliare, successivamente frazionata. Stando così le cose, il terrazzo, almeno dal punto di vista giuridicopoteva essere in comproprietà con un’altra unità immobiliare]. L’unico accesso al terrazzo però si poteva avere solo dal secondo piano e ciò sin dal 1957. Quindi avevamo una parte dell’immobile con una regolare provenienza ed una parte mai citata prima. Unica soluzione era quella di sfruttare una sentenza della Cassazione del 2007 la quale ha stabilito il principio secondo cui, è valida la vendita fatta da parte di un soggetto che per oltre venti anni abbia avuto il possesso indisturbato di un bene comportandosi come se ne fosse proprietario, anche laddove non sia stata verificata giudizialmente l’usucapione. A quel punto, dopo averne discusso con il notaio abbiamo impostato l’atto nel quale i venditori garantivano la piena proprietà dell’intero dichiarando di averne acquistato la proprietà, in parte con validi titoli ed in parte per usucapione, risolvendo così di fatto il problema del locale sovrastante e del lastrico solare.
Buon lavoro a tutti.
Avv. Massimo Chimienti
PS: in questo caso erano passati 20 anni per cui non si è posto il problema dell'usucapione decennale. Si è andati sul sicuro puntando su un decorso certo e non subordinato (alla buona fede)
 

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