ada1

Nuovo Iscritto
"festeggiare l'Unità d'Italia ma senza perdere ore di lavoro"
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2011/02/04/visualizza_n

"La Provincia: non parteciperemo alle celebrazioni, siamo austriaci.
L'Anci: "Una scelta molto grave"

La sfida di Bolzano: "No a Italia 150"- LASTAMPA.it

e subito dopo :
"Dopo la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e il numero uno di Assolombarda, Alberto Meomartini, anche il ministro per la Semplificazione normativa e coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord, Roberto Calderoli, si schiera contro la chiusura degli uffici per la festa dell'Unità d'Italia il prossimo 17 marzo"
17 marzo/ Calderoli: si lavori. No di Veltroni - Affaritaliani.it

Bossi: "Il 17 marzo nessuna festa" Scontro nel Governo su Italia 150 - LASTAMPA.it

da domandarsi cos'è questo autismo politico e confindustriale e se la lega è talmente dipendente da quello che un presidente provinciale che si autoproclama "austriaco" da non potersi esimere da proclami del genere non appena l'autoproclamato "straniero" (al quale nessuno ha domandato di dimettersi per una carica che occupa impropriamente) la chiama in causa.

Secondo voi è giusto oppure no che si lavori quel giorno di celebrazione nazionale ?
 

arianna26

Membro Senior
Proprietario Casa
é giusto che non si lavori. del resto c'è qualcosa che non mi quadra gli imprenditori dicono che, causa crisi, non vendono e allora a cosa serve produrre anche il 17.3? e poi la smettano quest'anno coincidono persino il 25.4 ed il lunedì in albis..
 

Franca68

Membro Attivo
Proprietario Casa
in teoria non si dovrebbe lavorare visto che è stata istituita come festa, ma in pratica nessuna norma lo impone, quindi credo che sia facoltativo chiudere o meno esercizi commerciali o uffici privati.
per il "pubblico" credo che aprano tutti visto che se non inseriscono una norma ad hoc non possono decidere autonomamente. come al solito chiuderanno solo le scuole, sono le uniche che recepiscono le feste.
In Sardegna hanno istituito la festa "Sa die de sa Sardigna" che tradotto significa "La giornata della Sardegna", ma solo le scuole la festeggiano, per questo motivo credo che chiuderanno solo le scuole.
Saluti a tutti
 

adimecasa

Membro Storico
Professionista
la Sardegna è regione autonoma e le leggi se le fa con autonomia, purchè non interferiscano con le leggi nazionali ciao adimecasa;)
 

ada1

Nuovo Iscritto
l'art. 7-bis del decreto-legge 64 del 2010, dice (cito) :
"Istituzione della festa nazionale per la Celebrazione del 150° anniversario della proclamazione dell'Unità d'Italia.
1. Il giorno 17 marzo 2011, ricorrenza del 150° anniversario della proclamazione dell'Unità d'Italia, è dichiarato festa nazionale.
2. La presidenza del consiglio dei ministri, avvalendosi dell'Unità tecnica di missione di cui all'articolo 14 dell'ordinanza del presidente del Consiglio dei ministri 19 maggio 2009, n. 3772, sostiene, sulla base degli indirizzi del Comitato dei Ministri '150 anni dell'Unità d'Italia' e sentito il Comitato dei Garanti, le iniziative culturali compatibili con il programma delle manifestazioni direttamente connesse alla ricorrenza della festa nazionale.
3. Con decreto del presidente del Consiglio dei ministri sono disciplinate le procedure amministrative per il compimento delle attività previste nel comma 2"

Con il suo comunicato del 28 gennaio 2011, il Consiglio dei Ministri , riguardo alla giornata del 17 marzo 2011 diceva (cito) " Poiché tale qualificazione comporta l'implicita ed eccezionale inclusione della ricorrenza fra quelle ordinariamente festive, il consiglio ha ritenuto obbligatorio di conseguenza (e solo per quest'anno) estendere alla giornata del 17 marzo 2011 le regole in materia di orario festivo, limitazioni su determinati atti giuridici, disciplina che regola l'imbandieramento degli edifici, il trattamento economico da corrispondere ai lavoratori dipendenti e le sanzioni amministrative pecuniarie in caso di inosservanza».

Per la Sardegna, il governatore puo' anche decidere autonomamente per quanto riguarda l'isola, ma per l'Italia non credo che siano la Confindustria o la Lega o la provincia di Bolzano a decidere, non credete ?

E quanto detto dal Consiglio dei Ministri mi sembra molto chiaro e, personalmente, mi aspetto a sanzioni verso quelle amministrazioni pubbliche e quei responsabili pubblici che non rispettassero tale festività (almeno questo è quello che si fa negli Stati democratici europei dove le commemorazioni nazionali di questa portata hanno ancora un senso.

Le risposte possono essere varie e dipende da che parte stai ciao adimecasa

Non sono d'accordo : ci sono dei momenti in cui non si è da una parte o dall'altra e questo è uno di quei momenti in cui dovremmo essere tutti da una parte : la patria non è un sentimento di parte, ma un momento di comunione e di solidarietà comune che appartiene a tutti su qualunque sponda politica o economica si sia ; e ben lo sanno quelli che politicamente dissentono e questo è il motivo per il quale dissentono

Per quanto riguarda Confindustria che pone soltanto il problema delle ore di lavoro perse (ma non tiene conto delle ore guadagnate con altre festività che cadono di domenica nel 2011), potrei capire che Confindustria domandi alle imprese ad essa aderenti di non concedere il ponte ma unicamente il giorno festivo : infatti concedere o meno il ponte è facoltà delle imprese ed è giusto che siano esse a decidere autonomamente. Ma non per quanto riguarda la festa nazionale=giorno festivo=non lavorato che tale deve rimanere

Personalmente mi augurerei che tutti gli Italiani -imprese volenti o nolenti- si prendano questo giorno per festeggiare degnamente i 150 anni d'Italia, magari scendendo nelle strade con una bandierina in mano (come io lo faro' senz'altro) e mi auguro ugualmente che i sindacati sapranno -per una volta- sostenerli tutti insieme
 

adimecasa

Membro Storico
Professionista
Risposta x ada1 da che parte stai non era riferito alla politica ma all'occupazione personale, da dipendente o da autonomo, per quanto riguarda le giornate festive eliminate dal calendarie e rese lavorative ? 1 se le lavorano sono pagate se non le lavorate sono pagate lo stesso come ferie:daccordo::fiore:, ciao adimecasa
 

ada1

Nuovo Iscritto
E questo è quanto si puo' leggere sul sito ufficiale del governo :
"E' ufficiale: il 17 marzo 2011, per celebrare i 150 anni dell'unità d'Italia, scuole e uffici resteranno chiusi. E' stato deciso oggi in Consiglio dei Ministri e annunciato in conferenza stampa - al termine della riunione - dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta. "

Governo Italiano - Il Governo Informa

Quindi credo non ci siano discussioni possibili

xAdime : io mi riferivo ai due, anche se è l'aspetto politico che mi ha colpito di più in questa diatriba, come mi ha colpito il tempismo tra le esternazioni di Unindustria Treviso, Confindustria l'indomani,poi, di seguito e nell'ordine : provincia di Bolzano e Lega ; un tempismo veramente molto strano

Per quanto riguarda l'aspetto economico : gli industriali e datori di lavoro in generale dovrebbero sapere che non è agendo in questo modo che essi favoriscono il "sentimento" d'impresa, al contrario acuiscono le differenze, il risentimento e, anche in taluni casi, il boicottaggio nell'impresa e fuori di essa.
Capirei molto di più se essi facessero presente le proprie difficoltà e che -piuttosto che domandare che quel giorno non sia una festa per tutti- vedano con le parti sociali e con le istituzioni se si potrebbe ridurre l'impatto economico magari recuperando in tutto o in parte le ore perdute entro un periodo determinato.

In ogni modo, è mai possibile che anche le feste nazionali di questo tipo siano oggetto di mercantaggio ?
Io mio ricordo che nei 200 anni della Rivoluzione Francese, la Francia ha fatto una megafesta in Francia con una sfilata a Parigi che è costata miliardi ma con ricadute economiche impensabili per la Francia. E fu appunto dopo quella festa che la Francia ha cominciato la sua ascesa come primo paese turistico al mondo : quei soldi spesi -e crititicatissimi in Francia- si sono rivelati un boomerang in termini di ritorno per il commercio, l'industria e il turismo.
La giornata del 17 marzo avrebbe dovuto essere considerata un'opportunità di sviluppo e non un spesa supplementare : è un'occasione unica che l'Italia ha per mettere in mostra i suoi gioielli, imprese comprese di cui all'estero molto spesso si ignorano o sottovalutano le potenzialità (ed è questo anche uno dei motivi per cui esse crescono poco)
 

Tapinaz

Membro Attivo
Proprietario Casa
Più che italia la chiamiamo STATI UNITI D'ITALIA.
Ho la copia, di un paio di secoli fa di un passaporto-lasciapassare per andare da Milano a Lodi, non è che è cambiato molto, se non nella forma.....:sorrisone:
Siamo tutti uguali e tutti diversi, soprattutto nel nostro beneamato Paese, che ci serve solo quando ci torna utile :occhi_al_cielo:
 

ada1

Nuovo Iscritto
Più che italia la chiamiamo STATI UNITI D'ITALIA.
Ho la copia, di un paio di secoli fa di un passaporto-lasciapassare per andare da Milano a Lodi, non è che è cambiato molto, se non nella forma.....

Credo che questo è esistito fin nel dopoguerra, almeno tramite i dazi che si pagavano quando si andava da un paese all'altro anche in una stessa regione (e credo che era lo stesso in altri paesi) : altre tempi, altre necessità, altra mentalità

Uniti nella diversità : questo è un motto dell'Unione europea che si applica molto bene alla nostra Italia.
Le differenze -se ben comprese- sono sempre una ricchezza, non una perdita, perché esse dovrebbero servire ad instaurare un sano clima di competizione per raggiungere il meglio.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Discussioni simili a questa...

Le Ultime Discussioni

Alto