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Conoscendo la tua cultura a 360° mi sarei aspettato un contributo più utile al postante che a noi si rivolge per ottenere un consiglio di un amico competente.

L'onere della prova è sempre a carico di chi rivendica! Nel caso specifico non ci sono i termini.

E magari anche un proprietario confinante.

@Nemesis risponde: No, secco.

E' una questione di prezzo.

Nel caso volessi vendere la tua quota devi comunicarlo in modo tracciato ai coeredi. Dopo potresti venderla a terzi, posto che qualcuno possa essere interessato ad una comproprietà dai dubbi risvolti.

@Nemesisis è vero che nessuno è obbligato a risolvere i problemi altrui, ma, nel momento in cui contesti un'opinione, civilmente, faresti bene a consigliare una soluzione.

@basilico dici di vedere n5 (la corsia?) e 23, numero del box. Non so dove l'abbia letto perché nei disegni allegati non appaiono.

Non puoi imporre la tua motivata opinione.

Nella mappa catastale sono indicati gli immobili con i rispettivi numeri di mappa o mappali. I subalterni li puoi trovare nell'elaborato planimetrico del catasto fabbricati, indicando la particella o mappale.

Ognuno resta delle proprie opinioni!

No, dare dei numeri o delle lettere ad ogni box per ditinguerli fra loro è un problema che riguarda i privati.

E' sufficiente che si manifesti in modo certo ed incontestabile rivendicando il suo diritto nei termini previsti dalla legge. In sostanza è quello che ho scritto.

E' quello che ho scritto:

In sostanza, se un comproprietario dà la prova dell'interessamento all'immobile in modo certo, prima che siano trascorsi i classivi vent'anni, interrompe l'imminente usucapione.

La numerazione dei box con accesso dal cortile o viabilità privata è gestita dal condominio.

Al catasto fabbricati ciascun immobile è indicato con: Comune, numero di mappa, mappale o particella, subalterno. Talvolta i fogli di mappa sono scissi in allegati. Poi sugli archivi per ogni immobile è indicato: ditta con le relative quote di diritto, gli identificativi già citati: foglio...

Evidentemente le scuse addotte dalla proprietaria devono essere reali. E comunque è ammissimile un sopralluogo se il motivo è verosimile. Altrimenti ti potrebbe chiedere conferma del problema sorto "per sentito dire" e se del caso manda un suo incaricato per valutare e programmare l'intervento.

Di certo la richiesta, tracciata, dei comproprietari relativa a risoluzione di problemi relativi all'immobile interessato, interrompe i tempi per maturare l'usucapione.

La condizione essenziale per seguire il mio consiglio è: