Mancata erogazione del riscaldamento condominiale: posso chiedere una riduzione delle spese e/o dell'affitto?

Giovanni778 ha scritto:

Qual è la procedura corretta per avanzare queste richieste al proprietario di casa?

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In primis verbalmente e poi con Raccomandata RR alla francese.
Condivisibile il non pagare il riscaldamento non fornito ...ma una riduzione della locazione non può essere decisa unilateralmente.

Se nel tuo contratto è previsto che tu paghi le spese condominiali (forse versi un acconto al proprietario che sarà soggetto poi a conguaglio) pagherai quelle spese che non comprenderanno il riscaldamento, visto che non viene erogato.
Quindi non ha senso richiedere al proprietario una riduzione dell'acconto delle spese condominiali, a meno che esso non sia stato calcolato sulla base dell'esercizio precedente quando il riscaldamento era in funzione. In tal caso è opportuno chiedere una riduzione dell'acconto pari all'ammontare delle spese di riscaldamento sostenute nell'esercizio precedente.
Per quanto riguarda la riduzione del canone, dipende da cosa c'era scritto nel contratto di locazione riguardo al riscaldamento. Se vi si faceva riferimento, quindi era considerato un servizio essenziale, direi che la mancanza di tale servizio per tutta la stagione invernale potrebbe essere anche un motivo valido per recedere immediatamente dal contratto di locazione per "gravi motivi".
Se a te va bene comunque rimanere nei locali, anche senza riscaldamento, ti conviene fare due chiacchiere con il proprietario e concordare una riduzione del canone che tenga conto, ad esempio, del maggior consumo di energia elettrica per riscaldare il tuo appartamento. Altrimenti, se non sei disposto a rimanere nell'immobile a causa della mancanza di riscaldamento, inviagli una raccomandata a.r. nella quale fai presente la tua intenzione di recedere immediatamente dal contratto di locazione per giusta causa, entro una certa data, a meno che non venga ripristinato il servizio. Penso che nessun giudice possa darti torto.

Il riscaldamento è un servizio dove l'inquilino ha voce in capitolo nelle assemblee in cui si discute di questo argomento.
Certo che non è un bel condominio se accumula debiti per cui gli viene interrotta la erogazione del gas.
Secondo me corri il rischio è di rimanere al freddo per un'altra gestione e forse un altra ancora. Io me ne andrei facendo pagare al proprietario il costo del trasloco.
Se l'appartamento fa il caso tuo, puoi rimanere rinegoziando il canone tenendo in considerazione l'APE che il proprietario avrebbe dovuto consegnarti con il contratto d'affitto. Sull'APE c'é quanta energia ci vuole per scaldare e per raffreddare l'appartamento. Moltiplichi il valore della energia necessaria per scaldare per il costo unitario del gas o della elettricità e quella è la cifra su cui devi battagliare per ottenere la riduzione dell'affitto annuale. (il principio è che una casa senza impianto di riscaldamento, condominiale o autonomo, ha un canone di affitto inferiore).

Dimaraz ha scritto:

una riduzione della locazione non può essere decisa unilateralmente.

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Esatto. Continuerai a pagare le spese condominiali, che, ovviamente, non comprenderanno il riscaldamento. A mio avviso il locatore dovrebbe addivenire ad un accordo economico con te e l'Amministratore indire un'assemblea straordinaria, cui avresti diritto di partecipare e dire la tua. Comunque, effettivamente, un condominio che si fa "tagliare" il gas, salvo che non sia un caso fortuito particolare (si vedrà in assemblea...), sarebbe bene lasciarlo.