Una signora anziana, nel 1996, poco prima di morire, fa una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà presso l’ufficio di Polizia Municipale del paese di origine e non di residenza e dichiara che il manufatto (5,80 lungo x 2,50 profondo x ( altezza 3,0 al colmo e 2,70 al dormiente) presente nella residenza, immobile di sua proprietà, era già esistente prima del 1933. Il manufatto, un deposito per attrezzi con copertura ad una falda fu costruito con un lato in comunione con il muro di un edificio confinante, ed un altro lato e in comunione con il muro di cinta di un'altra proprietà, non è mai stato censito al catasto, ne tanto meno condonato. Ora i nipoti della signora anziana, ormai deceduta da tempo, vorrebbero vendere la proprietà: si trovano di fronte alla difformità catastale, con il probabile acquirente interessato anche al manufatto diroccato, perché lo vuole trasformare, ampliandolo, in un box auto. Cosa fare? Visto che il manufatto è in condizioni collabenti, avevo proposto di demolirlo, nonostante abbia trovato delle immagini di un sorvolo Nistri, datate 1939, dove si intravede il gabbiotto.