Pinocad

Membro Junior
Professionista
salve a tutti! Caso pratico che mi fa venire un dubbio. Gianni "A" (ora de cuius), con testamento pubblico del 2001 lascia usufrutto generale di tutti i suoi beni al coniuge "B" e nuda proprietà ai suoi due figli "C e D. nel 2004 il coniuge "B" a cui il marito lasciava l' usufrutto muore (quindi premorto). Gianni "A" muore nel 2008 e nel 2009 i figli si recano dal notaio per gli adempimenti del caso relativamente al testamento. Quindi in sostanza il coniuge premorto non ha ereditato. i figli ora vogliono fare la successione (in ritardo). Dal punto di vista fiscale della successione come andrebbe affrontato il caso? Poi in automatico i figli ereditano tutto cioè nuda proprietà e usufrutto? Grazie a chi mi aiuterà a scogliere il dubbio!
 

Adriano Giacomelli

Membro dello Staff
Proprietario Casa
Scusa ma forse non ho capito ma non mi pare ci sia nessun dubbio. Quando muore Gianni (A) si apre la successione e solo i due figli C e D sono gli unici eredi effettivi.
C e D erediteranno tutta la proprietà piena.
 

Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
Dal punto di vista "fiscale" a questo punto occorre che la dichiarazione di successione venga presentata DOPO cinque anni dalla morte. Al fine di evitare le sanzioni che scattano se la stessa non viene presentata entro l' anno. Come già detto, le sanzioni decadono dopo cinque anni.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Dal punto di vista "fiscale" a questo punto occorre che la dichiarazione di successione venga presentata DOPO cinque anni dalla morte. Al fine di evitare le sanzioni che scattano se la stessa non viene presentata entro l' anno
No.
La violazione dell'art. 31 del D. Lgs. n. 346/1990, a norma del quale la dichiarazione di successione dev'essere presentata entro dodici mesi dalla data di apertura della successione, non è più sanzionata specificamente, a meno che non trasmodi in vera e propria omissione, la quale, come si evince dall'art. 33, comma 1, si verifica allorché, scaduto il termine, l'accertamento d'ufficio preceda la dichiarazione del contribuente.
L'art. 50 del medesimo decreto legislativo, come sostituito dall'art. 2, comma 1, lett. d), del D. Lgs. n. 473/1997, a far data dal 1° aprile 1998, si limita infatti a sanzionare l'omissione della dichiarazione.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Giusto se viene fatto un accertamento gli eredi pagheranno le conseguenze della loro omissione. Ma, vista la staticità di molti uffici pubblici, c'è la buona speranza che cada in prescrizione. Nel mio lavoro non ho mai avuto modo di riscontrare una contestazione del genere. Purtroppo il problema si pone nel momento in cui si deve stipulare un atto pubblico: si è costretti a regolarizzare la storia degli immobili presentando la dichiarazione di successione, subendo le relative sanzioni.
 

Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
No.
La violazione dell'art. 31 del D. Lgs. n. 346/1990, a norma del quale la dichiarazione di successione dev'essere presentata entro dodici mesi dalla data di apertura della successione, non è più sanzionata specificamente, a meno che non trasmodi in vera e propria omissione, la quale, come si evince dall'art. 33, comma 1, si verifica allorché, scaduto il termine, l'accertamento d'ufficio preceda la dichiarazione del contribuente.
L'art. 50 del medesimo decreto legislativo, come sostituito dall'art. 2, comma 1, lett. d), del D. Lgs. n. 473/1997, a far data dal 1° aprile 1998, si limita infatti a sanzionare l'omissione della dichiarazione.
Di tutti gli articoli citati e dei loro relativi D.Lgs non mi risultava quello che sostieni. Tra l'altro, 3 anni fa ho interpellato un notaio (molto quotato presso il Notariato di Roma) che mi ha confermato quanto avevo detto nel mio post precedente, salvo l'errore relativo ai 5 anni dalla scadenza dei 12 mesi della dichiarazione di successione. Peraltro, non ho mai sentito di nessuno che sia stato sanzionato dopo la scadenza dei 12 mesi. A me personalmente, è successo di presentare la dichiarazione di successione di mio padre solo.......44 anni dopo la sua morte. Nessuno aveva presentato dichiarazioni perché ritenevamo che non vi fosse nulla su cui "succedere". E nessuno si è fatto avanti per sanzionarci.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Di tutti gli articoli citati e dei loro relativi D.Lgs non mi risultava quello che sostieni.
Invece risulta.
Peraltro, non ho mai sentito di nessuno che sia stato sanzionato dopo la scadenza dei 12 mesi.
Infatti la presentazione tardiva della dichiarazione non è sanzionabile, senza dover attendere il quinquennio dalla data di apertura della successione. Nessuna norma la prevede. A meno che l'accertamento d'ufficio preceda la presentazione della dichiarazione da parte del contribuente (e in tal caso viene sanzionata l'omissione della dichiarazione).
 

Pinocad

Membro Junior
Professionista
Grazie a tutti per le vostre risposte. Mi fate sorgere però dei dubbi sulle sanzioni. Io la so cosi: entro i 2 anni dalla morte ho la possibilità di utilizzare il ravvedimento operoso. Naturalmente sto parlando delle imposte in autoliquidazione. Poi passati i due anni non posso utilizzare più il ravvedimento e sarà l' agenzia delle entrate a calcolare le sanzioni....questo se presento la successione entro i 5 anni dal termine ultime di presentazione. Passati i 5 anni dal termine ultimo di presentazione le sanzioni per le impose in autoliquidazione vanno in prescrizione. Per l' imposta di successione non so invece come vengano calcolate le sanzioni. Potete illuminarmi? Vi ringrazio...ciao!
 

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