Zenzera

Membro Attivo
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Salve.
Sto valutando se passare al canone concordato, ma ho scoperto che il mio comune non ha predisposto niente. Mi hanno detto che il calcolo possono farlo delle agenzie o dei commercialisti. È vero? E potrei anche farmelo da me? E, se sì, come?
Grazie
 
J

JERRY48

Ospite
Nel Comune ove l’Accordo non c’è, si può far riferimento all’Accordo di un Comune vicino avente le medesime caratteristiche demografiche, mentre se l’Accordo è stato sottoscritto ma è vecchio, si possono aggiornare le fasce di canone ivi previste mediante il coefficiente di rivalutazione Istat.
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Intanto, il tuo comune e' ad alta densita' abitativa?
Se SI allora puoi procedre come detto da JERRY altrimenti non credo sia praticabile.
 

Nemesis

Membro Storico
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altrimenti non credo sia praticabile.
Avresti ragione solamente se si trattasse di un contratto transitorio o per studenti universitari.
Nel Comune ove l’Accordo non c’è, si può far riferimento all’Accordo di un Comune vicino avente le medesime caratteristiche demografiche
Non di un Comune vicino, ma in quello demograficamente omogeneo di minore distanza territoriale anche situato in altra Regione.
 

fiorello64

Membro Attivo
Proprietario Casa
Salve.
E potrei anche farmelo da me? E, se sì, come?
Grazie

Aggiungerei alle ottime risposte precedenti che, qualunque sia il calcolo e chiunque lo abbia fatto, l'Agenzia delle Entrate non ne verifica la correttezza. L'unico che può decidere di impugnarlo è l'inquilino. Anche se dovesse contenere un piccolo errore , se lui è d'accordo, non lo ravvisa o comunque non se ne cura, il contratto è valido a tutti i fini. Saluti.
 

wmar

Membro Attivo
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Avresti ragione solamente se si trattasse di un contratto transitorio o per studenti universitari.Non di un Comune vicino, ma in quello demograficamente omogeneo di minore distanza territoriale anche situato in altra Regione.

Potresti cortesemente precisare il fondamento normativo di queste tue due asserzioni? Stavo proprio cercando di capire se la stipulazione di un contratto di locazione con canone convenzionato sia possibile in comuni ad alta tensione abitativa che non abbiamo sottoscritto accordi.
 

Nemesis

Membro Storico
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Stavo proprio cercando di capire se la stipulazione di un contratto di locazione con canone convenzionato sia possibile in comuni ad alta tensione abitativa che non abbiamo sottoscritto accordi.
Il Decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del 14 luglio 2004 (pubblicato sulla G.U. del 12/11/2004, n. 266) estende a tutti i Comuni, anche a quelli che non hanno fatto gli Accordi territoriali e/o che non sono riconosciuti ad “alta tensione abitativa”, la possibilità di applicare i contratti concordati previsti dall’art. 2, comma 3 della legge n. 431/1998.
Con il successivo Decreto del 10 Marzo 2006 si regolamentano invece i contratti transitori e per studenti universitari previsti dall’art. 5 della stessa legge. Ma a differenza del Decreto del 14/7/2004 questo Decreto non riguarda i Comuni non considerati ad alta tensione abitativa.
 

wmar

Membro Attivo
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Il Decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del 14 luglio 2004 (pubblicato sulla G.U. del 12/11/2004, n. 266) estende a tutti i Comuni, anche a quelli che non hanno fatto gli Accordi territoriali e/o che non sono riconosciuti ad “alta tensione abitativa”, la possibilità di applicare i contratti concordati previsti dall’art. 2, comma 3 della legge n. 431/1998.
Con il successivo Decreto del 10 Marzo 2006 si regolamentano invece i contratti transitori e per studenti universitari previsti dall’art. 5 della stessa legge. Ma a differenza del Decreto del 14/7/2004 questo Decreto non riguarda i Comuni non considerati ad alta tensione abitativa.

Grazie come sempre.
Effettivamente, il D.M. 14.07.2004, nel determinare le condizioni per la stipula dei contratti di locazione agevolata in assenza degli "accordi", non fa alcun riferimento restrittivo ad i comuni riconosciuti "ad alta tensione abitativa". Invece, il D.M. 10.03.2006, nel determinare le condizioni per la stipula dei contratti di locazione transitori e per studenti universitari in assenza degli "accordi":

1. per quanto riguarda la prima tipologia di contratti (quelli transitori), fa riferimento all'art. 2, comma 2 del decreto interministeriale del 30.12.2002, il quale articolo restringe detti contratti a quelli <<relativi ad immobili ricadenti nelle aree metropolitane di Roma, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Torino, Bari, Palermo e Catania, nei comuni con esse confinanti e negli altri comuni capoluogo di provincia>>.

2. per quanto riguarda la seconda tipologia di contratti (quelli per studenti universitari), fa riferimento all'art. 3, comma 1, del decreto interministeriale del 30.12.2002, il quale articolo limita la possibilità di stipulare i contratti ricadenti in tale tipologia a quelli relativi ad immobili ubicati <<nei comuni sede di università o di corsi universitari distaccati e di specializzazione nonché nei comuni limitrofi e qualora il conduttore sia iscritto ad un corso di laurea o di perfezionamento ovvero di specializzazione in un comune diverso da quello di residenza>>.

Quanto alla disposizione di riferirsi, ai fini della determinazione del canone di locazione, all'accordo vigente nel comune demograficamente omogeneo di minore distanza territoriale anche situato in altra Regione, è interessante notare che il D.M 10.03.2006 (relativo ai contratti temporanei e a quelli per studenti universitari), ma NON il D.M. 14.07.2004, disciplina il caso in cui l'accordo preso a riferimento contempli fasce di oscillazione del canone diversificate per aree omogenee, prevedendo in tal caso l'applicazione di <<un'unica fascia di oscillazione costituita dal valore minimo e dal valore massimo riscontrabili per
l'insieme delle aree omogenee del comune di riferimento>>.


Immagino che tale previsione sia valida anche nel caso di contratti a canone convenzionato, differenti da quelli di natura transitoria e da quelli per studenti universitari, e stipulati in comuni per i quali non esistono gli "accordi".
 

Zenzera

Membro Attivo
Proprietario Casa
Grazie a tutti per le risposte. Ma questo significa che,individuato il comune demograficamente omogeneo più vicino, posso fare il calcolo da me senza ricorrere a un professionista? E cosa si intende per omogeneità? Cioè, che percentuale di differenza nelnumero degli abitanti ci può essere? E poi, se il comune omogeneo è, poniamo, un centro agricolo in crisi mentre quello proprio è una località turistica in gran voga, come ci si regola? O non si tiene conto di queste differenze?
Grazie
 

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